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4 febbraio 2014

Sospensione riforma geografia giudiziaria in Abruzzo

La mattina del 30 gennaio 2014 i magistrati abruzzesi hanno appreso solo dagli organi di stampa dell’approvazione da parte del senato della Repubblica, all’interno del decreto “mille proroghe”, dello spostamento, almeno fino al 2018, della data di entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria riguardante i tribunali di L’Aquila e Chieti, che avrebbero dovuto accorpare, entro il termine già prorogato del 2015, i tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.
La notizia ha destato sgomento e viva preoccupazione poiché l’associazione nazionale magistrati e la giunta distrettuale abruzzese confidavano nell’entrata in vigore della riforma, così come avviene nel resto d’Italia, al fine di adottare nuovi strumenti organizzativi di razionalizzazione delle risorse in termini di efficienza del servizio giustizia.
La crescente domanda di giustizia che proviene dai territori abruzzesi, ancora di più dopo il sisma, impone di adottare soluzioni organizzative che non possono essere offerte dai tribunali minori. Ciò vale per tutti i tribunali, tra cui Chieti, ma è ancora più evidente per uffici di dimensione distrettuale, come il clamoroso caso dell’ufficio giudiziario di L’Aquila, sede della procura e del tribunale distrettuali.
Lascia sbigottiti la soluzione adottata ed il metodo seguito, caratterizzati dalla mancanza di una sia pur minima interlocuzione in ordine ad una possibile modificazione della situazione generale. Ciò desta sconcerto e mortificazione e rivela, inoltre, assenza di sensibilità istituzionale.
L’ulteriore proroga sarebbe l’ultimo tentativo di preservare interessi localistici ed individuali, frutto di logiche lontane anni luce dall’interesse generale dei cittadini ad avere una giustizia più efficiente e moderna. Ciò è tanto più grave in quanto l’unico motivo apparente sarebbe dato dalla condizione di inagibilità dei tribunali di L’Aquila e Chieti, dato fuorviante e strumentale poiché tale condizione certamente non sussisterà al settembre 2015, data di scadenza della prima proroga.
L’ANM Abruzzo auspica che nel prossimo passaggio parlamentare alla camera dei deputati, venga recuperato l’interesse generale e che questo emendamento sia cancellato, consentendo all’Abruzzo di viaggiare sul tema delle riforme alla stessa velocità di tutto il resto d’Italia.

Il Presidente della Giunta
David Mancini



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