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4 febbraio 2014

La sottosezione Anm di Lodi sugli uffici giudiziari di Cassano D'Adda

La mattina del 24 gennaio u.s. i sottoscritti magistrati hanno appreso solo dagli organi di stampa che gli uffici giudiziari di Cassano D'Adda, già sezione distaccata di Milano, il cui ambito territoriale era stato trasferito al tribunale di Lodi in forza di quanto previsto dal D.Lgs 155/12, torneranno nuovamente nella originaria competenza territoriale.


La notizia ha colto di sorpresa i capi degli uffici, tutti i magistrati , l'avvocatura ed il personale amministrativo in quanto recentissime pubbliche dichiarazioni del ministro avevano escluso l'ipotesi di una modifica dei circondari, rispetto a quanto già previsto dalla riforma.


Auspichiamo che non sia così giunta all'epilogo una vicenda che ha visto coinvolto sin dall'inizio del 2013 questo ufficio giudiziario dapprima per l'espletamento di tutta una serie di monitoraggi richiesti ai fini di valutare l'impatto dell'accorpamento, quindi per le interlocuzioni relative alle piante organiche dei magistrati e del personale, infine per il reperimento delle risorse in termini di spazi e attrezzature atte a fronteggiare le necessità conseguenti alla nuova situazione.


Nonostante il gravoso impegno profuso per dare attuazione ad una riforma attesa da tempo i capi degli uffici,i magistrati, insieme al personale amministrativo e all'avvocatura, hanno raccolto la sfida,in un contesto di estrema difficoltà e complessità, già più volte rappresentato (inutilmente) anche alle autorità competenti.


La mancanza di una sia pur minima interlocuzione in ordine ad una possibile modificazione della situazione attuale, desta sconcerto e mortificazione; rivela inoltre assenza di sensibilità istituzionale e personale . Ciò è tanto più grave in quanto non è sopravvenuta alcuna seria, obiettiva e giustificata ragione per modificare il circondario di questo tribunale a distanza di soli quattro mesi dall'entrata in vigore della riforma.


Non può da ultimo condividersi, non solo in materia di politica giudiziaria, un metodo di esercizio del potere legislativo ed esecutivo non ispirato a criteri di razionalità e coerenza bensì a logiche apparentemente incomprensibili .


Auspichiamo una opportuna pausa di ripensamento allo scopo di evitare che situazioni di già preoccupante difficoltà vengano aggravate da decisioni che denotano palese improvvisazione.


Il presente comunicato è stato deliberato all’unanimità dai magistrati del Tribunale e della Procura di Lodi, riuniti in assemblea il giorno 29 gennaio 2014


 


Il segretario      Il presidente


Dott. A.Crivelli   dott.ssa E.Giuppi



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