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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

“La Magistratura”, rivista aperta alla società

di Concetta Potito - 31 gennaio 2017

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Questo che state cominciando a sfogliare è il primo numero de “La Magistratura” realizzato dopo l’insediamento ai vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati di una giunta unitaria che ha voluto onorarmi del compito di dirigere la nostra rivista di discussione e approfondimento.


Nelle intenzioni mie e della redazione “La Magistratura” si sforzerà di consolidare l’apertura a tutte le opinioni interne al vasto corpo della magistratura associata e anche a qualificate voci esterne che possano arricchire il nostro dibattito. Un particolare impegno metteremo nel coinvolgere giovani colleghi desiderosi di contribuirvi.


Nello spirito che è proprio di questa esperienza unitaria nell’ANM, cercheremo di dare equilibrata attenzione a tematiche diverse che stanno a cuore a noi tutti, da quelle più schiettamente sindacali a quelle del confronto con il mondo delle istituzioni, a quelle di più ampio respiro culturale che sottendono all’impegno di ogni magistrato.


L’esigenza di grandi riforme e piccoli aggiustamenti nella macchina della Giustizia si fa, in questi tempi, particolarmente sentire. Penso alle condizioni difficili nelle quali tutti noi ci troviamo a lavorare, dal nord al sud del paese, con carichi di lavoro spesso, se non sempre, impossibili da affrontare e alla conseguente impossibilità di rendere una giustizia che sia al servizio degli utenti, che riesca a tutelare davvero e in tempi celeri i diritti.


Penso alle difficoltà nelle quali lavorano gli avvocati, i cancellieri e tutto il personale amministrativo. Per troppo tempo in Italia si è dimenticato che la giustizia è un servizio, così come lo sono la sanità, la scuola e l’università, settori tutti trascurati, ma in grado di creare le migliori condizioni per un vero ed effettivo rilancio del paese.


Daremo, volta per volta, il nostro contributo per una valutazione su quelle che potrebbero essere le migliori condizioni per rendere effettivo il sistema giustizia. Non trascuriamo i dibattiti attuali, poiché non crediamo a una chiusura della magistratura verso i grandi temi del momento, e non solo quelli più legati al nostro lavoro, ma quelli che stanno determinando profondi cambiamenti nel tessuto sociale e culturale del paese.


È importante che i magistrati non restino chiusi nel proprio ambiente di riferimento, ma che abbiano una visione ampia e globale della società della quale fanno pur sempre parte.


Ho sempre creduto, infatti, che sia essenziale una vera e propria apertura dell’Associazione Nazionale Magistrati verso il cosiddetto mondo esterno, verso la società. È solo creando una base comune che i problemi riescono ad essere dapprima compresi e poi affrontati nel processo di loro risoluzione.


In questo primo numero si è dato conto del lavoro svolto sinora dalle commissioni di studio istituite presso l’Associazione Nazionale Magistrati. Esse approfondiscono i temi attuali, dalla questione dei carichi esigibili alle pari opportunità, dalla riforma del processo civile a quella del diritto penale.


È, infatti, importante, sotto questo profilo, ribadire il ruolo culturale svolto dall’ANM, proprio nell’ottica di quell’apertura a cui ho prima accennato.


Naturalmente saranno i lettori a giudicare il risultato del nostro lavoro. Io e la redazione ci aspettiamo di poter usufruire dei vostri contributi e suggerimenti.

Autore
Concetta Potito
Direttore editoriale Rivista La Magistratura

Non trascuriamo i dibattiti attuali, poiché non crediamo a una chiusura della magistratura verso i grandi temi del momento, e non solo quelli più legati al nostro lavoro, ma quelli che stanno determinando profondi cambiamenti nel tessuto sociale e culturale del paese. Concetta Potito