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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

8 giugno 2010

Ancora uno sciopero degli avvocati penalisti italiani

La riforma che più sembra interessare l'Unione della camerepenali italiane è quella dei magistrati: separazione dellecarriere del pubblico ministero e del giudice; la riforma delConsiglio superiore della magistratura; la revisione del principiodi obbligatorietà dell'azione penale. E per questo, nella settimana dal 30 marzo al 3 aprile 2009, gliavvocati penalisti italiani si asterranno dalle udienze.


La giustizia penale italiana soffre una gravissima crisi di
efficienza e di funzionalità. Migliaia di processi si concludono
con una dichiarazione di prescrizione, conclusione che rappresenta
sempre uno sconfitta per lo Stato, ma anche per l'imputato e per le
vittime del reato.



Da tempo l'Associazione nazionale magistrati ha indicato la
necessità e l'urgenza di una riforma organica del sistema penale
che consenta di rendere effettivo il principio costituzionale della
ragionevole durata del processo e ha chiesto all'avvocatura
italiana di fornire il proprio contributo di esperienza e di
conoscenze in questa direzione.



L'Associazione nazionale magistrati ha inoltre sempre, e
tempestivamente, fatto sentire la sua voce critica di fronte
agli interventi disorganici, parziali e dettati da logiche di
emergenza, che hanno caratterizzato l'iniziativa legislativa del
governo.



Ma la  riforma che più sembra interessare l'Unione della
Camere Penali Italiane è quella dei magistrati:
separazione delle carriere del pubblico ministero e del
giudice; la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura; la
revisione del principio di obbligatorietà dell'azione penale.



E per questo nella settimana dal 30 marzo al 3 aprile 2009 gli
avvocati penalisti italiani si asterranno dalle udienze.



L'ennesimo sciopero degli avvocati  (dal 2000 ad oggi sono
stati 73 i giorni di astensione dalle udienze proclamati a livello
nazionale, cui andrebbero aggiunti i numerosi e ricorrenti scioperi
locali), che  provocherà il rinvio di migliaia di
processi,  costringerà le cancellerie a rinnovare le citazioni
di tutte le parti del processo, imporrà la completa
riorganizzazione dei ruoli di udienza dei tribunali.



Oggettivamente, un ulteriore contributo allo sfascio della
giustizia.




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