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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

11 giugno 2010

L'Anm risponde di nuovo a "Il Giornale"

Per la seconda volta in pochi giorni, il Presidente Palamara eil Segretario Cascini hanno dovuto rispondere al quotidiano "IlGiornale", inviando una lettera al suo direttore, per contestare leinformazioni fornite dal quotidano sulla questione deltrattamento retributivo dei magistrati che sono errate efuorvianti. 


Al Direttore del quotidiano "Il Giornale"





Egregio Signor Direttore,

per la seconda volta in pochi giorni il quotidiano da Lei diretto
si occupa del trattamento retributivo dei magistrati.



Ancora una volta le informazioni che vengono fornite
all'opinione pubblica sulla questione sono errate e fuorvianti.



Non è vero, in primo luogo, che dal gennaio 2006 le retribuzioni
dei magistrati siano cresciute del 12%.



In realtà i magistrati, in quanto categoria non
contrattualizzata, percepiscono un aumento corrispondente alla
media degli aumenti corrisposti al personale contrattualizzato nel
triennio precedente. Dunque gli stipendi dei magistrati aumentano,
con tre anni di ritardo, quanto quelli di tutto il pubblico
impiego.



Nell'ultimo triennio l'aumento è stato effettivamente del 12%:
in tre anni dunque e non dal gennaio 2006 al gennaio 2008.



Inoltre, nell'articolo si omette di riferire che lo stipendio
preso a riferimento nell'esempio è lo stipendio lordo di un
magistrato con oltre trent'anni di anzianità. Mentre un magistrato
di prima nomina che riceve uno stipendio quasi equivalente (€
2.280) a quello del vigile del fuoco citato come esempio
nell'articolo ha avuto aumenti praticamente equivalenti a quelli
del vigile del fuoco. Solo con tre anni di ritardo.



Non è vero, infine, che il provvedimento legislativo "cui il
governo sta lavorando" produrrebbe solo un mancato guadagno da €
1.220 a € 2.200.



In realtà un decreto-legge già approvato dal Governo, e dunque
già in vigore, ha ridotto drasticamente (fino al 30%) le
retribuzioni dei magistrati. Lo stesso provvedimento ha ridotto
drasticamente gli stanziamenti per la giustizia (fino al 40%).



Contro questo provvedimento l'Anm ha proclamato lo stato di
agitazione, continuando nello stesso tempo ad esprimere serie ed
argomentate critiche su altri interventi approvati dal Governo in
materia di giustizia.



E' giusto che i cittadini siano informati anche sul trattamento
retributivo dei magistrati, ma sarebbe dovere degli organi di
informazione fornire notizie vere in maniera corretta ed
equilibrata, evitando campagne denigratorie.



 




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