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16 giugno 2010

Retribuzioni dei magistrati ed equivoci alimentati dal libro verde sulla spesa pubblica

Nel capitolo dedicato alla giustizia del "Libro verde sullaspesa pubblica" si legge, tra l'altro, che "ben il 67% deimagistrati ha un ruolo - e corrispondente retribuzione - superiorealle funzioni svolte. Questa percentuale scende al 52% nel Sud enelle isole e sale al 74% nell'Italia centrale". E' davverosingolare leggere tali affermazioni in un documento ufficiale delMinistero dell'Economia e delle Finanze.


Nel capitolo dedicato alla
giustizia del "Libro verde sulla spesa pubblica" si legge, tra
l'altro, che "ben il 67% dei magistrati ha un ruolo - e
corrispondente retribuzione - superiore alle funzioni svolte.
Questa percentuale scende al 52% nel Sud e nelle isole e sale al
74% nell'Italia centrale
".



E' davvero singolare leggere tali
affermazioni in un documento ufficiale del Ministero dell'Economia
e delle Finanze.



Gli estensori del documento
dovrebbero infatti avere ben presente che per dettato
costituzionale (art. 107 Cost.) e sulla base delle leggi ordinarie
che disciplinano lo statuto dei magistrati questi ultimi si
"distinguono tra di loro soltanto per diversità di funzioni".



Non esistono dunque funzioni
superiori e funzioni inferiori ma solo funzioni diverse e perciò la
retribuzione dei magistrati non è commisurata alle funzioni svolte
ma al positivo superamento di vagli di professionalità periodici
nel corso della carriera.



In attuazione del principio
costituzionale di pari dignità delle funzioni giudiziarie, tanto il
vecchio ordinamento giudiziario, quanto la legge Castelli e la
recente legge Mastella hanno sempre collegato la retribuzione dei
magistrati alle fasi della carriera e non alle funzioni svolte.
Negli uffici giudiziari di primo grado si svolgono, infatti,
funzioni di straordinaria importanza e si affrontano spesso i casi
più nuovi e ardui, cosicché non si può certo parlare di funzioni
inferiori per qualità e valore a quelle svolte in secondo grado ed
in Cassazione.



In questo contesto costituzionale e
normativo parlare di "retribuzioni superiori alle funzioni svolte"
è un vero e proprio non senso istituzionale che può alimentare solo
dannose confusioni e dare all'opinione pubblica l'idea che le
retribuzioni dei magistrati siano determinate sulla base di regole
capricciose e incomprensibili (come è puntualmente dimostrato da un
recentissimo articolo comparso su "L'Espresso" del 20 settembre
2007 intitolato "Acqua alta in Tribunale" che, prendendo spunto dal
Libro verde, si avventura in comparazioni tra retribuzioni di
magistrati del Nord e del Sud suggerendo l'esistenza di una sorta
di giungla retributiva).




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