Il c.d. pacchetto sicurezza è in
realtà un insieme di disegni di legge che investono differenti
aspetti della giurisdizione penale e delle attività amministrative
e di polizia dirette a garantire la sicurezza dei cittadini
ed a prevenire e reprimere fatti che sono fonte di
allarme sociale.
Su questa ampia materia
l'Associazione nazionale magistrati offrirà in tutte le sedi
istituzionali il suo contributo di conoscenza e di
esperienza ed a questo fine impegnerà nell'analisi dei testi
normativi i suoi organi direttivi ed i suoi gruppi di lavoro.
Sin d'ora è possibile esprimere
valutazioni positive su alcune delle scelte operate, anche
alla luce di una risalente elaborazione collettiva della nostra
associazione.
In particolare è condivisibile
l'idea di modificare l'attuale disciplina della prescrizione dei
reati che è stata oggetto di puntuali critiche dell'Anm all'epoca
della approvazione della c.d. legge Cirielli.
Va poi accolta con favore la
prospettiva di abrogare l'istituto del patteggiamento in appello
che ha dato negativa prova di sé, senza peraltro realizzare
risultati in termini di accelerazione del processo.
Infine sembra da valutare
positivamente l'innovazione che prevede l'immediata applicazione di
una misura cautelare decisa dal Tribunale del riesame in veste
di giudice di appello, senza dovere attendere la decisione della
Corte di cassazione.
Ancora sul piano del diritto penale
sostanziale, è importante la proposta di una nuova disciplina del
reato di falso in bilancio che mira ad allineare il nostro
ordinamento agli standard internazionali in materia ed a garantire
veridicità e trasparenza dei bilanci come condizione necessaria per
la tutela dei soci nonché dei risparmiatori e dei creditori.
Sin qui alcune delle note positive
che vanno in direzione dello snellimento e della razionalizzazione
del processo penale.
E' evidente però che sull'impianto
complessivo della manovra legislativa, sull'idea di sicurezza che
ad essa è sottesa e sulla qualità, efficacia e praticabilità di
alcune delle soluzioni tecniche adottate è necessario un confronto
serio e puntuale, senza pensare di poter ricorrere in questa
materia allo strumento del decreto legge.
A questo confronto dovranno essere
chiamati a partecipare - sia pure con i tempi rapidi imposti dal
tema della sicurezza - la cultura giuridica e tutti i
professionisti e gli operatori dei settori interessati.
E la nostra Associazione, come si è
già accennato, è pronta a fare la sua parte.