L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

28 giugno 2010

Note a margine del convegno "Giovani magistrati e futuro della Giustizia"

La nostra presenza qui come"giovani magistrati" è finalizzata ad un primo bilanciodell'incontro e del confronto avuto con la realtà associativa.Un bilancio che credo sia più utileillustrare partendo dalle voci negative che sono quelle sulle qualidobbiamo focalizzare la nostra attività all'internodell'associazione.  


Note a margine del convegno
"Giovani Magistrati e futuro della giustizia".

Documento redatto dai dott. Marco Bisogni (Sost. Procuratore
Repubblica Tribunale Siracusa) e Andrea Reale  (Giudice
Tribunale Ragusa), approvato dall'Assemblea della sottosezione Anm
Ragusa-Modica del 29.5.2007.





La nostra presenza qui come "giovani magistrati" è
finalizzata ad un primo bilancio dell'incontro e del confronto
avuto con la realtà associativa.

Un bilancio che credo sia più utile illustrare partendo dalle voci
negative che sono quelle sulle quali dobbiamo focalizzare la nostra
attività all'interno dell'associazione.

Non siamo in grado di stabilire se l'Associazione debba essere
sindacato, corporazione, interlocutore istituzionale od altro (ma è
veramente necessaria l'apposizione di una etichetta
sull'Associazione?), ma possiamo forse indicare cosa in realtà
non vorremmo che fosse.

Non vorremmo che fosse un luogo di esclusione dove vengano
ratificate decisioni prese in altre sedi, un territorio di
conquista delle diverse correnti della magistratura che replicano,
nel contesto associativo, dinamiche di inclusione/esclusione
fondate sull'appartenenza ad una o all'altra corrente.

Proprio la realtà delle correnti e la loro ingombranza nella vita
associativa desta alcune perplessità. L'ideale di magistrato con il
quale ci siamo confrontati durante gli anni della preparazione al
concorso e che ha spinto molti di noi ad intraprendere questa
professione è quella di un magistrato al di sopra delle parti che
(come insegnava Sandro Pertini) è ed appare
indipendente. L'Associazione, qualunque cosa voglia essere, deve
pertanto avere questa caratteristica e presentarsi come
associazione indipendente di magistrati indipendenti.

Tale indipendenza dovrebbe, a nostro avviso, manifestarsi tanto
verso l'esterno, nei rapporti con gli interlocutori istituzionali,
quanto verso l'interno nei confronti delle diverse correnti.
Diversamente detto: l'Associazione deve manifestare una propria
forte autonomia e personalità svincolata da quella delle correnti
anche al fine di recuperare alla vita associativa i tanti
magistrati che non si riconoscono o non vogliono riconoscersi in
alcuna corrente(1)



All'interno dell'Associazione si
avverte, inoltre, un'esigenza di maggiore democraticità e di più
forte rappresentatività di tutte le espressioni della
magistratura.

Va ricordato che nessuna pubblicità è fornita in ordine al numero
degli iscritti alle correnti mentre  il ruolo e lo status
speciale che connota il Magistrato dovrebbero imporre la pubblicità
di tutti gli iscritti alle singole correnti, nonché l'elenco di chi
non ha aderito a nessuna di esse. Si potrebbe soltanto in questo
modo toccare realmente quello che può essere individuato come
"vuoto di rappresentatività" dell'organismo associativo.
Accanto alle correnti vi è un folto gruppo di magistrati, da sempre
iscritti all'Associazione, che non hanno mai aderito ai
gruppi  esistenti (e molti di questo sono giovani magistrati)
e che non godono di alcuna forma di rappresentanza, né all'interno
degli organi dell'Associazione, né all'esterno. E' necessario
pertanto che sia garantito a ciascun magistrato non iscritto alle
correnti la concreta possibilità di presentare la propria
candidatura e, per consentirgli di raccogliere il numero di cento
firme richiesto dall'art. 25 dello Statuto dell'Anm, appare
necessario pubblicizzare preventivamente i nominativi dei soci non
aderenti a gruppi.

Oggi, invece, tutti vediamo come si procede al rinnovo del
Comitato Direttivo centrale. Soltanto le correnti già esistenti
presentano liste e candidati e non è consentito di fatto ad altri
alcuna forma di concreta partecipazione alla competizione
elettorale. Questo si riflette nella composizione della Giunta
esecutiva centrale e nella scelta del Presidente. Ma così non 
si favorisce la piena democrazia. Le componenti giovanili della
Magistratura, specialmente, subiscono la più forte detrazione sotto
questo profilo, in quanto non ancora addentro alle logiche
correntizie o non ancora compresi gli obiettivi  e le
rivendicazioni di ciascun gruppo, ovvero, più realisticamente,
sbigottite dalle lotte intestine tra le stesse, hanno maggiori
difficoltà a schierarsi e prendere posizione.

La capillare componente correntistica degli organismi
rappresentativi  determina, altresì, un'altra pericolosa
minaccia del sistema, ossia l'accesso all'Associazione nazionale
tramite un referente: le domande ed istanze volte a tutelare la
prerogative individuali o collettive degli iscritti vengono
filtrate attraverso il canale delle correnti di preferenza ed il
rappresentante territoriale, espressione di un certo gruppo, viene
incaricato di perorare la causa del collega.



Sotto diverso punto di vista la
piena partecipazione di tutti gli associati alla vita
dell'organizzazione l'associazionismo giudiziario può e deve
perseguirsi anche attraverso un sistema che favorisca una capillare
e diffusa pubblicità delle idee dei singoli e dei gruppi associati
all'interno della categoria.

Deve essere assicurata la massima circolarità dei contenuti, dalle
istanze di singoli magistrati delle sedi più decentrate a quelle
degli organismi rappresentativi del sindacato dell'Associazione. In
considerazione dell'utilizzo sempre più diffuso dei sistemi
telematici, si rende necessaria, pertanto, una completa
rivisitazione del sito web dell'Anm. Esso non garantisce un diretto
contatto con il responsabile e non contiene i documenti aggiornati
delle sezioni e sottosezioni dell'Associazione. Più volte sono
state trasmesse dagli organismi rappresentativi delle sedi
decentrate i documenti e le delibere delle assemblee locali, ma
esse non trovano nessuno spazio nel sito.

Alla data odierna, nell'archivio documenti delle sezioni e
sottosezioni della homepage, gli ultimi atti pubblicati risalgono
al gennaio del 2006 e si riferiscono soltanto alla sezione
Cassazione.

La trasparenza dell'attività e della poliedrica forma
mentis
dei Magistrati può compiutamente realizzarsi
consentendo a qualsiasi associato di poter esprimere liberamente le
proprie opinioni in merito a qualsivoglia argomento di interesse
associativo, dalle pretese economiche a quelle morali, a quelle
inerenti allo status ed alla carriera del magistrato. Si può
ipotizzare una sorta di blog o di bacheca elettronica nella quale
ciascuno possa appuntare la sua personale opinione ed introdurre un
dibattito che consenta ulteriori forme di aggregazione interna e
coalizzare più colleghi intorno a principi ed idee condivise.

Bisogna ricordare che il ruolo del magistrato impone, dal punto di
vista deontologico, una grande discrezione e un rapporto
estremamente limitato con i mass-media. Noi riteniamo che il canale
della pubblicità telematica delle idee attraverso il sito dell'Anm
possa diventare il miglior veicolo istituzionale di canalizzazione
ed espressione di contenuti di natura "sindacale" e di
categoria. 

Ulteriore indefettibile profilo di trasparenza che va fortemente
propugnato e richiesto con  insistenza alla Associazione è la
pubblicità dei bilanci annuali, sia con riferimento agli organismi
centrali, sia con riguardo a quelli periferici. Non è dato evincere
in che modo vengano destinate ed utilizzate le quote associative
mensilmente versate dai singoli soci. Né è dato sapere da quali
canali provengano le risorse finanziarie di cui dispongono le
correnti presenti all'interno dell'ANM. Doverosa, appare, nei
confronti dei Magistrati aderenti, una più chiara ed assidua
diffusione  di questi dati, al fine di  consentire il
fisiologico controllo delle spese degli organismi rappresentativi
dell'Anm.



Per quanto concerne, infine, gli
obiettivi di breve e medio termine che l'Associazione deve porsi
occorre evidenziare l'assordante silenzio dell'Associazione con
riferimento alla ormai stabilizzata riorganizzazione delle Procure
che, nel testo ormai definitivo della riforma Mastella, appare
peggiorativa di quella approvata nel contesto della riforma
Castelli (atteso che viene eliminato anche quel minimo controllo ex
post che garantiva l'inserimento nel fascicolo personale del
Procuratore e del Sostituto delle osservazioni relative
all'eventuale revoca della delega; che, di contro, la mera
sostituzione terminologica della "delega" con "l'assegnazione" non
ha alcun risvolto pratico e che, dunque, il disegno di legge
approvato non rallenta, ma accelera la progressiva gerarchizzazione
delle Procure da sempre ritenuta prodromica all'introduzione di un
controllo di natura politica sull'organo inquirente).

Sembra, in altri termini, aver perso la sua assoluta centralità
l'idea che l'indipendenza del magistrato giudicante rischia di
divenire una garanzia vuota se i magistrati in servizio presso la
Procure non saranno in grado di esercitare l'azione penale con
altrettanta indipendenza.

(Lo smarrimento di questa centralità sembra essere coinciso con
l'insediamento di una diversa maggioranza parlamentare …).

Non deve, inoltre, sottovalutarsi la necessità di una decisiva e
forte ripresa di una energica azione a  favore della tutela
dell'indipendenza economica e della dignità dei Magistrati, in
particolare sotto il profilo di difesa delle pretese economiche dei
giovani magistrati. La Associazione nazionale magistrati da tempo
non rivendica, a favore dei propri soci, le più elementari
assistenze economiche. Perché nessuno  si batte per richiedere
la fornitura, da parte dello Stato, della toga, ovvero degli
indispensabili ausili per il lavoro quotidiano  dei magistrati
(personal computer, codici aggiornati, riviste giuridiche,
monografie specialistiche)? Perché non intavolare con il Governo
trattative affinché i giovani magistrati possano fruire di
indefettibili fringe benefits fiscali, specialmente in
materia di detrazione dei costi necessari ed obbligatori nel caso
di prima sede (a mò di esempio i costi di locazione
dell'appartamento, quelli per carburante e  biglietti aerei);
come può concretizzarsi l'obbligo deontologico di aggiornamento
professionale se non con una decisa rivendicazione di sussidi
gratuiti a favore di tutta la categoria (ovvero prevedendo lo
stanziamento di una somma una tantum all'anno che il magistrato
possa impiegare per l'acquisto di libri e riviste, dietro
rimborso)?



 



 



 



(1) A ciò si aggiunga che le
correnti rischiano di essere percepite come raggruppamenti di
magistrati caratterizzati dalla condivisione di orientamenti
lato sensu politici e che pertanto un'associazione
perfettamente sovrapponibile alle correnti rischia di apparire come
un soggetto che si muove ed opera con finalità specificatamente
politiche.






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