Sezione distrettuale di Napoli sulla videnda "De Magistris"

La decisione del Ministro della
Giustizia di chiedere il trasferimento in via cautelare del collega
Luigi De Magistris dalla sede giudiziaria di Catanzaro merita
attenzione ed approfondimento ben al di là della sua provenienza
locale.

La vicenda riguarda tutta la
Magistratura, ed in particolare quella partenopea, sia perché il
collega per tanti anni ha svolto le funzioni presso la Procura di
Napoli ed è stato uno dei protagonisti dell'associazionismo
giudiziario napoletano, sia in quanto la locale magistratura
associata è stata costantemente attenta alla tutela
dell'indipendenza dei colleghi più esposti per la delicatezza
delle  inchieste.

Inoltre, non può sfuggire che il
caso riguarda ancora una volta una sede giudiziaria del
meridione.

Orbene, la Giunta dell'Anm di
Napoli intende rilevare l'oggettiva gravità dell'iniziativa
ministeriale assunta nei confronti del collega titolare di delicate
indagini che coinvolgono esponenti delle istituzioni e
dell'imprenditoria.

E' questa l'occasione per ribadire
le critiche al potere disciplinare discrezionale del Ministro come
introdotto dal nuovo ordinamento giudiziario, perché di fatto può
generare una effettiva lesione dell'autonomia del P.M. nella
gestione delle indagini. E l'intervento del CSM dovrà essere quanto
mai urgente, anche nell'interesse dell'opinione pubblica,
disorientata dall'iniziativa disciplinare, soprattutto al fine di
fornire un'interpretazione costituzionalmente orientata dei limiti
del potere del Ministro.

Napoli, 01 ottobre 2007