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26 febbraio 2012

Incontro Anm con il Ministro della Giustizia

La Giunta esecutiva centraledell'Anm, con la presenza di un componente di MagistraturaIndipendente, è stata ricevuta oggi dal Ministro della giustizia,Paola Severino.


La Giunta esecutiva centrale
dell'Anm, con la presenza di un componente di Magistratura
Indipendente, è stata ricevuta oggi dal Ministro della giustizia,
Paola Severino.



Nel corso dell'incontro, la Giunta
ha affrontato le problematiche sottese all'entrata in vigore
del  decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, in vigore dal 24
gennaio 2012, che come noto ha disposto la trasformazione delle
sezioni specializzate già esistenti in 12 sedi, istituite il 1°
luglio 2003, modificando la denominazione da «Sezioni specializzate
in materia di proprietà industriale ed intellettuale»  in
«Sezioni specializzate in materia di impresa», a
decorrere dal 23 aprile 2012, ed alle quali ha devoluto alcune
competenze in materia societaria, nonché quelle relative alle
azioni di classe di cui all'art. 140 del D.lgs. 206/2005.



La giunta dopo aver valutato con
favore l'intento del legislatore di concentrare su un giudice
specializzato controversie di particolare complessità, anche al
fine di realizzare una velocizzazione delle procedure, ha tuttavia
rappresentato al Ministro le seguenti criticità del testo
proprio rispetto ai valori di "specializzazione" e di
"accelerazione"
delle controversie riguardanti le imprese
che si intendono perseguire:




  1. scelta di accentramento
    delle controversie solo sui dodici tribunali già sede delle
    "sezioni specializzate in materia di proprietà industriale ed
    intellettuale".
    Al riguardo si è sottolineato il rischio
    di creare notevoli difficoltà per le imprese aventi sede in
    territori nei quali non è presente la sezione specializzata, come,
    per fare un esempio, alle imprese della Sardegna per le quali la
    competenza viene attribuita al Tribunale di Roma. Di conseguenza è
    stato rappresentato come sarebbe stato preferibile optare per la
    concentrazione delle controversie presso il Tribunale capoluogo del
    distretto;


  2. criteri di attribuzione
    delle competenza.
    Al riguardo si è sottolineata la
    discutibilità della scelta che finisce per "frastagliare" le
    competenze in materia societaria con riferimento alle dimensioni
    dell'impresa coinvolta, ma solo per alcune materie, e nemmeno le
    più importanti, dettagliatamente indicate. Si è altresì rimarcato
    come tale criterio di attribuzione della competenza, oltre ad
    essere fortemente opinabile, in quanto concentra sul tribunale
    specializzato controversie anche di scarsa importanza, escludendone
    invece  altre sicuramente di maggior rilievo (come i
    procedimenti di volontaria giurisdizione), rischia di creare un
    complesso contenzioso preliminare sulla competenza (si pensi
    soltanto alle questioni legate al controllo societario)  tale
    da provocare un rallentamento piuttosto che una accelerazione dei
    relativi procedimenti; 


  3. adeguamento degli organici
    e delle risorse dei Tribunali (o almeno di alcuni di essi) 
    presso i quali verranno istituite le sezioni.
    Al riguardo
    si è sottolineato come la riforma non sembra avere adeguatamente
    valutato la consistenza qualitativa/numerica e della distribuzione
    sul territorio nazionale del contenzioso interessato dalla riforma
    con il rischio di sovraccaricare tali Tribunali e di rallentare i
    tempi di definizione delle controversie.



Dopo aver esposto le indicate
criticità del testo l'Anm ha formulato le seguenti proposte al fine
di riflettere sulla opportunità di ripensare l'intervento:





  1. riprogettare  
    formule di "distrettualizzazione"
    che riguardino la
    competenza territoriale in materia non solo societaria e di appalti
    pubblici ma anche dei principali rapporti commerciali tra
    imprese;




  2. prevedere in
    corrispondenza a tali "spostamenti" di competenza
     
    -anche nella più ampia prospettiva della revisione della geografia
    giudiziaria-  adeguate variazioni delle piante
    organiche dei magistrati e del personale amministrativo

    degli uffici giudiziari interessati alla variazione dei flussi di
    contenzioso nonché la possibilità di organizzazione di quelli
    "specializzati" anche con formule dipartimentali raggruppanti più
    sezioni;




  3. investire sulla telematica
    giudiziaria
    al fine di realizzare maggiori benefici per il
    mercato e per le imprese come dimostrano i dati economici sugli
    effetti dell'introduzione del decreto ingiuntivo telematico e della
    informatizzazione delle procedure esecutive e concorsuali allo
    stato implementato in un numero limitatissimo di uffici.




Il ministro della giustizia ha
ascoltato con grande attenzione le argomentazioni dell'Anm
assicurando che le stesse saranno oggetto di meditata riflessione
in vista dei prossimi incontri con la stessa Anm, con rappresentati
del Csm e dei Presidenti dei Tribunali.




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