I gravissimi fatti di Velletri -
che hanno visto una cinquantina di persone assediare un Collegio
giudicante sin nella camera di consiglio, dopo la lettura di una
sentenza "sgradita" - impongono, oltre alla sentita ed affettuosa
solidarietà ai colleghi da parte di tutti i magistrati del
distretto, una riflessione ed una forte iniziativa.
Impongono una pubblica riflessione, innanzitutto alle forze
politiche tutte, in ordine a quel clima di reiterata e pervicace
denigrazione, quando non di aperto dileggio e di rivendicato
insulto, di cui in questi anni si è voluto contornare il quotidiano
e dovuto esercizio della giurisdizione, nella speranza di
delegittimare l'operato ed il ruolo che la Magistratura
svolge in adempimento dei suoi compiti istituzionali.
Impongono una forte e coordinata iniziativa delle Autorità
deputate all'ordine pubblico perché operino una ricognizione dello
stato attuale dei dispositivi di sicurezza degli Uffici Giudiziari
del Lazio, diretta a verificare la loro adeguatezza e la loro
idoneità a tutelare, con le condizioni di esercizio della
giurisdizione, la sicurezza di quanti, magistrati e non,
lavorano nei Tribunali di una regione ormai purtroppo attinta da
livelli di criminalità, anche organizzata, mai
raggiunti.
La Giunta Distrettuale dell'Anm di Roma