E' ormai evidente che lo
stillicidio di messaggi intimidatori che da qualche tempo colpisce
i magistrati della Procura della Repubblica di Palermo - ed in
particolare i colleghi impegnati nel procedimento che tende ad
accertare la sussistenza di connivenze tra alcuni apparati dello
Stato e l'organizzazione mafiosa - ha assunto connotazioni che
alimentano una condizione di ingravescente tensione tra gli
"addetti ai lavori", e per altro verso tendono ad indurre
assuefazione nell'opinione pubblica.
La Giunta Sezionale di Palermo
dell'Associazione Nazionale Magistrati torna ancora una volta - con
identica energia, immutato afflato affettivo, e persistentemente
incondizionate stima e fiducia - ad esprimere la propria vicinanza
al collega Roberto Tartaglia, raggiunto da una grave azione
intimidatoria perpetrata con modalità particolarmente odiose e fin
troppo eloquenti.
Al contempo, nella consapevolezza
che gli eventi susseguitisi nelle ultime settimane attentano
direttamente all'indipendenza della Magistratura - nel vacuo ed
immemore convincimento che intimidazioni reiterate e sempre più
sfacciate possano infiacchirne l'incisività o la serenità di
giudizio - e persuasa che la reiterazione di comunicati di
solidarietà potrebbe apparire, ancorché erroneamente, espressione
di un dovere d'ufficio o comunque di una sterile forma di replica
ai progetti destabilizzanti di estrema gravità, rappresenta che in
occasione della seduta già calendata per lunedì 1 luglio 2013, alle
ore 15.00, verrà trattata anche la specifica tematica della
individuazione di più significative forme di tutela dei magistrati
e di sensibilizzazione delle forze sane della società civile.