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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.




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ORGANI ANM | Documenti ufficiali
8 settembre 2010

L'ANM a Reggio Calabria dopo l'attentato al procuratore Di Landro

Ieri a Reggio Calabria, alla presenza di una delegazione della Gec composta da Luca Palamara, Gioacchino Natoli, Anna Canepa e Antonio Balsamo e della Giunta distrettuale dell'Anm, si è svolta l'assemblea indetta dall’Associazione nazionale magistrati per discutere dell’attentato compiuto il  26 agosto scorso contro il Procuratore generale Salvatore Di Landro e della grave situazione di disagio degli uffici giudiziari, in particolare di quelli del distretto di corte d’appello di Reggio Calabria.
Amplissima la partecipazione all’assemblea, che ha addirittura registrato il numero di circa 800 presenti tra cui magistrati, avvocati, rappresentanti sindacali, autorità politiche, associazioni e cittadini.
Ampio risalto hanno avuto gli interventi del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, dei parlamentari Angela Napoli, Andrea Orlando, Luigi Li Gotti, Roberto Occhiuto e dei magistrati Piero Grasso, Procuratore nazionale antimafia, Salvatore Di Landro, Procuratore Generale di Reggio Calabria, Luciano Gerardis, Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Creazzo, Procuratore della Repubblica di Palmi e dei componenti del CSM Francesco Vigorito, Alberto Liguori, Mariano Sciacca oltre al segretario della giunta distrettuale Anm di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneo.
Il presidente della giunta distrettuale Anm di Reggio Calabria, Rodolfo Palermo ha dato, altresì, lettura dei messaggi inviati al presidente dell’Anm da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Senato Renato Schifani, del Presidente della Camera Gianfranco Fini e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Tutti gli interventi hanno rappresento le carenze organiche e strutturali degli uffici giudiziari del territorio e la pericolosità dei fenomeni delinquenziali di criminalità organizzata.
«Perderemmo tutti se continuassimo a ritenere l’episodio del 26 agosto riferibile soltanto al procuratore Di Landro - ha dichiarato il presidente dell’Anm Luca Palamara -. I fatti accaduti colpiscono tutta la magistratura italiana . Ecco perché l’Anm ha voluto affrontare il problema non isolatamente, ma pubblicamente e collettivamente, convocando un’assemblea aperta al confronto e alla partecipazione di tutti.
L’assemblea di oggi non è un momento di scontro, ma un’occasione per lo Stato di affermare la sua presenza. C’è il rischio, però, che incontri come questo si riducano soltanto a una passerella. Per troppo tempo, infatti, questi uffici sono caduti nel dimenticatoio. Noi, invece, vogliamo che il problema della Calabria non venga trattato in una logica emergenziale, ma di normalità».
Palamara ha invitato la politica - il Governo e l’opposizione - a fare gioco di squadra per combattere insieme la ‘ndrangheta e ogni forma di collusione con essa attraverso la coerenza tra affermazioni, comportamenti e fatti.
«Abbiamo bisogno - ha continuato - di interventi seri e mirati che non mettano in secondo piano le priorità del servizio giustizia. Abbiamo bisogno di non essere delegittimati nel nostro lavoro. Occorre, inoltre, che non vengano introdotti provvedimenti che privano i magistrati di strumenti indispensabili per le indagini come quello delle intercettazioni».
Il presidente dell’Anm ha sottolineato che i magistrati vittime di vili atti intimidatori non saranno mai lasciati soli, precisando, tuttavia, che l’Associazione offrirà solidarietà e sostegno soltanto a una magistratura non docile e che non piega la testa anche davanti a indagini che sfiorano il potere.
«La nostra azione – ha concluso Palamara – sarà ispirata sempre alla tutela dell’autonomia e dell’indipendenza, intese non come privilegio dei magistrati, ma come condizione indispensabile per garantire il servizio giustizia ai cittadini per i quali, ogni giorno, svolgiamo la nostra opera».
Ha concluso i lavori il Vice presidente dell’Anm, Gioacchino Natoli, il quale, dopo aver ringraziato i componenti della giunta distrettuale di Reggio Calabria per l’impegno profuso nell’organizzazione della così partecipata assemblea, ha voluto ribadire e sottolineare l’importanza dell’incontro, che, per l’elevato livello degli interventi, ha assunto il carattere di una vera e propria “agenda di lavoro”.
Ha rilevato, altresì, l’importanza dei dati e delle indicazioni offerti dai dirigenti degli uffici, che costituiranno la base del rinnovato impegno dell’Anm nella vicinanza ai colleghi del distretto calabrese, al fine di rappresentare in tutte le sedi istituzionali le loro oggettive esigenze per potere dare –al pari degli altri magistrati italiani– le doverose risposte alla domanda di giustizia che il Paese attende, in termini di efficienza e di ragionevole durata dei processi.