L'assemblea della Associazione Nazionale Magistrati, sezione della Corte di Cassazione, riunita a Roma il 18 novembre 2010, all'unanimità
rileva
che la Corte di cassazione italiana - a fronte di un numero di ricorsi che non ha riscontro in alcuna corte suprema nel mondo - è riuscita fino ad oggi a garantire tempi ragionevoli di celebrazione dei processi eliminando sostanzialmente l'arretrato in materia penale ed evitando che aumentasse quello storicamente accumulato in materia civile; che a questi risultati si è pervenuti con l'adozione di modelli organizzativi idonei e con il sacrificio personale dei magistrati della Corte che malgrado le costanti e gravi scoperture di organico - sono riusciti ad ottenere elevatissimi incrementi di produttività garantendo anche un livello qualitativo riconosciuto come eccellente dagli studiosi dell'Unione europea;
denuncia
che i recenti provvedimenti legislativi sul trattamento retributivo e di fine rapporto riguardanti anche i magistrati provocheranno, nel personale della magistratura, un aumento notevolissimo di pensionamenti anticipati che, per ovvie ragioni anagrafiche, riguarderanno in particolare la Corte di cassazione; che con queste ulteriori scoperture non solo si pregiudicherà la possibilità che la Corte di cassazione assicuri una tempestiva tutela dei diritti - con consequente vanificazione del principio costituzionale della ragionevole durata del processo - ma non si potrà neppure evitare che sia iniziato un numero ingentissimo di procedimenti civili che soltanto interventi interpretativi tempestivi del supremo organo giurisdizionale sono in grado di scongiurare con tutte le negative conseguenze che una protratta incertezza del diritto provoca al Paese anche sul piano economico.
invita
i massimi organi costituzionali ad adottare, nell'ambito delle rispettive competenze, gli interventi e i provvedimenti idonei ad evitare che l'attività giurisdizionale subisca un definitivo impedimento al suo corretto esercizio.