La Giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati, sezione della Corte di Cassazione, manifesta la propria convinta adesione al comunicato del 1° ottobre 2010 della Giunta nazionale dell'ANM con il quale si denunziava l'assurdità delle accuse che il Presidente del Consiglio dei ministri ha lanciato, per l'ennesima volta, nei confronti della magistratura. Esprime il proprio sgomento per i ripetuti tentativi di delegittimazione del ruolo dei magistrati da parte di chi, portatore di un personale interesse nei procedimentii civili o penali ma al tempo stesso titolare diun'altissima carica istituzionale, finisce con il mettere in discussione il principio costituzionale di autonomia e diindipendenza connaturato alla separazione dei poteri.
Sottolinea che le stesse critiche, che di regola sarebbero legittima espressione dilibertà, vengono peraltro formulate in termini generici e stnunentalmente allusivi, quando non perfino distorti, senza neppure tener conto degli elementi oggettivi del giudizio.
Ciòè avvenuto in particolare a proposito della recente sentenza (caso Mills) pronunziata dalle sezioni unite diquesta Corte, che non afferma affatto un principio del tenore corrispondente alla ironica esposizione pubblica del Presidente (nel senso che il reato dicorruzione si consumerebbe quando il corrotto "spende" il danaro ottenuto) ed anzi formula una soluzione giuridica, in materia di prescrizione, più favorevole all'imputato rispetto a precedenti arresti giurisprudenziali. Esprime pertanto la più incondizionata solidarietà ai colleghi che formavano il collegio delle sezioni unite e riafferma che tutti imagistrati continueranno nel loro silenzioso lavoro al servizio della collettività senza che critiche ingiustificate o tentativi diintimidazione possano di togliere dall'obiettivo di un indipendente esercizio della giurisdizione a tutela dei principi diterzietà voluti dalla Costituzione.