Il CDC approva il parere elaborato dalla Commissione di studio competente sul Ddl penale e procedura penale e auspica che nel passaggio del testo normativo alla Camera dei Deputati non venga posta la fiducia e si consenta il più ampio dibattito parlamentare.
Rileva che la riforma legislativa non risolve nessuno dei problemi strutturali della giustizia penale, primo fra tutti quello relativo alla quantità degli affari penali, e costringe i magistrati a una deriva burocratica nella gestione del carico di lavoro, inevitabilmente a scapito della qualità del servizio prestato.
Indica nell’avocazione obbligatoria dei procedimenti da parte del procuratore generale, nel patteggiamento in appello e nella modifica del rito abbreviato gli interventi normativi più pericolosi per la funzionalità dell’intero sistema penale, in quanto, senza raggiungere l’obiettivo, apparentemente perseguito, di una maggiore rapidità del processo, mettono a rischio l’efficacia e la completezza delle indagini e, in generale, l’efficienza e l’equilibrio dell’azione giudiziaria, mortificando al tempo stesso le aspettative di giustizia delle persone offese e le stesse garanzie per gli indagati.
Il CDC dà mandato alla GEC affinché favorisca la più ampia diffusione del documento sul Ddl penale approvato oggi e la sensibilizzazione del mondo politico e della società civile.