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AREA GENERALE | Notizie
20 aprile 2020

L'ANM sull'emergenza Covid-19 e la fase 2

Tavolo tecnico col ministro della Giustizia, ecco temi e proposte

Una delegazione della GEC ha partecipato, il 10 e 16 aprile, al tavolo tecnico su "emergenza coronavirus e cd. fase 2", convocato in conference call, dal Ministro della Giustizia. L'ANM, partendo dal presupposto che si tratti di una disciplina imposta dall’emergenza e valida per la sola durata di essa, ha espresso apprezzamento per l'ipotesi di adozione, in sede di conversione, di una norma che, disciplinando le attività "da remoto", fornisca copertura normativa e uniformità ai protocolli da adottare negli Uffici Giudiziari. L’imprevedibilità dell’evoluzione della emergenza sanitaria rende inevitabile l’adozione, in tempi stretti, di soluzioni che, senza derogare ai principi fondamentali del processo, consentano di modulare le attività processuali adattandole alle singole realtà, così evitando il rischio di una sostanziale paralisi dell’attività giudiziaria per una durata che potrebbe rivelarsi rilevante. In questa prospettiva abbiamo cercato di fornire il nostro contributo costruttivo segnalando alcune criticità e proponendo possibili correttivi.

In via preliminare abbiamo evidenziato la necessità di un adeguamento degli edifici (prevedendone la costante sanificazione, il posizionamento di termoscanner agli ingressi e la predisposizione di adeguata segnaletica per operatori e utenza), la dotazione di idonei dispositivi di protezione individuale e la sottoposizione degli operatori a test sierologici attendibili.

Sotto il profilo degli strumenti tecnologici a disposizione abbiamo chiesto: - una regolamentazione degli effetti delle attività di rilievo processuale compiute in videoudienza ai sensi dell’art. 83, settimo comma, lett. f), d.l. 18/2020 - il massimo impegno per ottenere un miglioramento della piattaforma teams (rispetto alla cui sicurezza abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni), per consentire l'agevole svolgimento delle attività a distanza; - formazione per il personale ausiliario e di cancelleria, affinché il magistrato non sia costretto a occuparsi delle attività di preparazione tecnica della videoudienza, del controllo sulla funzionalità del mezzo durante la sua celebrazione e della verbalizzazione; - la predisposizione di un servizio di help desk per l’assistenza effettiva e in tempo reale in caso di disconnessioni o disfunzioni, anche tenendo conto che l’applicativo opera nell’intranet giustizia e in un contesto (quello dei palazzi giustizia) privo di copertura wi-fi; - che venga consentito, soprattutto nel civile, l'accesso da remoto ai registri da parte del personale di cancelleria.

Abbiamo evidenziato l’esigenza per gli uffici di sapere, con congruo anticipo se si dovrà continuare a fare uso delle modalità processuali cc.dd. “dell’emergenza”.

Per quanto riguarda il regime delle attività processuali, abbiamo indicato possibili interventi.

per il processo civile:
- di intervenire, con una normativa maggiormente di dettaglio, in merito alla modalità della trattazione scritta al fine di dirimere dubbi interpretativi; 

per il processo del lavoro:
- che siano estese in modo espresso alle udienze di lavoro e previdenza le attuali previsioni dell’art. 83 dl 18/20 riferite alle “udienze civili”; - che si menzionino, laddove si valorizzino le attività processuali urgenti le controversie in materia di licenziamento, per invalidità civile, per il riconoscimento di benefici previdenziali a tutela della disoccupazione e dell’indigenza; 

per le procedure fallimentari:
- di valutare il possibile vizio d’incostituzionalita’ dell’art. 10 d.l. 23/20 nella parte in cui dichiara improcedibili, con effetto reatroattivo, i ricorsi depositati tra il 9 marzo e l’8 aprile 2020; 

per il processo penale:
- di introdurre una norma modellata sul co. 1 ter dell'art. 146 bis disp. att. c.p.p. consentendo al giudice, anche su istanza di parte, di prevedere la comparizione personale, ove lo ritenga necessario.