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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.




https://www.associazionemagistrati.it/3734/lintervista-del-presidente-dellanm-su-il-fatto-quotidiano.htm
AREA GENERALE | Interviste
8 febbraio 2022

L'intervista del presidente dell'Anm su Il Fatto quotidiano

"Proposte inaccettabili"

di Antonella Mascali
Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, boccia senza appello, è il caso di dire, l'dea di Luciano Violante rilanciata dalle pagine di Repubblica: l'Alta Corte delle magistrature, a cui è seguito l'auspicio della responsabile giustizia del Pd, Annamaria Rossomando, di un'approvazione di questo organismo, proposto con un suo ddl costituzionale in Senato, contemporaneamente alla riforma del Csm. Impresa impossibile, anche volendo, dato che non ci sarebbero i tempi tecnici necessari: per il rinnovo dei togati del Csm si vota a luglio. L'Alta Corte, con la stessa composizione della Corte costituzionale (giudici di nomina del presidente della Repubblica, della Cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti) sarebbe il giudice d'appello per le sentenze disciplinari emesse dal Csm e dai consigli delle altre magistrature. Inoltre, sarebbe anche il giudice dei ricorsi contro le nomine delle magistrature. Interpellato dal Fatto, Santalucia è netto: "È una proposta inaccettabile. Non è che il Csm oggi sia un luogo ideale o che non si debbano pensare delle riforme, ma devono essere collocate dentro la cornice costituzionale attuale che garantisce autonomia e indipendenza alla magistratura".
E invece l'Alta Corte andrebbe fuori dai binari costituzionali?
Anche se, come dice la proponente, venisse attuata con modifica costituzionale, introdurrebbe nel sistema un elemento di incoerenza rispetto all'impianto della Costituzione che ha pensato il Csm con una composizione maggioritaria di membri togati in ossequio proprio al principio di autonomia e indipendenza della magistratura. Attualmente contro le sentenze disciplinari si può ricorrere alle sezioni unite civili della Cassazione per questioni di mera legittimità; con l'Alta Corte ci troveremmo a un secondo giudice di merito e pure con composizione ben diversa rispetto al Csm.
Ma un po' ve la siete cercata come magistrati, lo scandalo nomine ha fatto precipitare la vostra credibilità e soprattutto quella del Csm, non crede?
Se c'è una indicazione di ridimensionamento della magistratura, se si vuole fare fuori il Csm, non posso che rispondere con le parole del presidente Sergio Mattarella, che ha ricordato l'irrinunciabilità dei valori di autonomia e indipendenza della magistratura che compongono il nucleo forte del sistema democratico. Mettere accanto al Csm un giudice d'appello con diversa composizione non ha senso, sarebbe uno strappo fortissimo rispetto ai principi costituzionali appena enunciati.
Non le va bene l'Alta Corte neppure come organo che esamina i ricorsi contro le nomine?
Eroderebbe le competenze che spettano agli organi dei magistrati amministrativi, peraltro comprimendo il dritto del ricorrente che, in questo modo, avrebbe un unico grado.
Lei ha citato pro domo magistrati il presidente Mattarella. Ma davanti al Parlamento il capo dello Stato vi ha chiesto di recuperare "rigore", di finirla con le "fazioni", dovete ridare fiducia ai cittadini.
Più che un rimprovero ai magistrati ci vedo una esortazione del presidente a cui noi rispondiamo con convinta consapevolezza. Ha tutelato il principio dell'indipendenza, mettendolo al riparo da qualsiasi riforma, dopo di che ha richiamato la magistratura e non solo alla necessità di tenere fede ad alcuni principi. Da parte nostra non possiamo che essere grati al presidente e ci impegniamo per essere all'altezza del nostro compito.
Avete bocciato l'idea della ministra Cartabia di eleggere i togati del Csm con un maggioritario binominale. Perché?
Sia il Comitato direttivo centrale dell'Anm, sia i magistrati che hanno votato per il referendum consultivo, hanno premiato nettamente l'idea di un sistema proporzionale puro. Il maggioritario, di qualsiasi genere, alimenta il potere delle correnti e favorisce i gruppi più forti*.
 
*Di seguito la rettifica pubblicata su Il Fatto quotidiano il giorno 9/02/2022
DIRITTO DI REPLICA
Riguardo all'intervista al sottoscritto dal titolo "La politica vuole controllarci, i magistrati li giudica il Csm", pubblicata sul vostro giornale ieri, si precisa che la risposta più puntuale alla domanda riguardante la bocciatura di un sistema maggioritario binominale per l'elezione dei togati del Csm è: "Sia il Comitato direttivo centrale dell'Anm che i magistrati che hanno votato al referendum consultivo hanno premiato l'idea di un sistema a ispirazione proporzionale" e non, come riportato, un sistema proporzionale "puro".
GIUSEPPE SANTALUCIA, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI