Vorrei fare una premessa di ordine generale, anzitutto. Questa Giunta è espressione dei gruppi associativi, è espressione di tutti i gruppi associativi oggi presenti in Anm. Non esiste, sia chiaro, una Giunta staccata dai gruppi. E io ritengo (lo abbiamo detto più volte) che questo è il punto di forza di questa Giunta unitaria. Il nostro operato si sta svolgendo in virtù del mandato che ci avete dato. E noi, prima che i componenti della Gec, siamo componenti del Cdc. Un punto deve essere chiaro, a scanso di equivoci: tutti noi nove siamo componenti del Cdc della Anm. Un documento che firmano i membri del Cdc significa un documento che firmano anche Minisci, Davigo, Poniz, Cartoni e tutti gli altri. Questo mostra unitarietà, compattezza, stiamo cercando di veicolarlo in tutti i momenti, a tutti voi e a tutti i colleghi ai quali stiamo cercando di portare giornalmente il nostro operato.
Io ritenevo doverosa questa premessa per una serie di cose che adesso dirò sullo stato dei lavori della Giunta e quindi del Cdc. Per tempo abbiamo deciso come Gec di convocare questo Cdc già dal mese di luglio, in un periodo in cui ci si avvicina alla pausa estiva anche perché riteniamo fondamentale un aggiornamento sullo stato di lavoro delle commissioni. Le commissioni stanno lavorando e noi abbiamo dato un forte impulso alle commissioni come Giunta. Con molti di voi ci siamo sentiti sui lavori quasi tutti i giorni. Le riforme in cantiere, lo sappiamo, sono tante, così come sono tante le nostre idee che man mano stanno prendendo corpo per migliorare il servizio giustizia. E le commissioni sotto questo profilo daranno sicuramente un contributo significativo. In qualche modo, nelle nostre riunioni di Giunta abbiamo stabilito delle priorità: penale, civile, carichi di lavoro, ordinamento giudiziario, minori, solo per citarne alcune. L a necessità di un aggiornamento sullo stato dei lavori in tempi così rapidi rispetto alla formazione delle commissioni che si sono costituite il 21 maggio, da che cosa dipende? Ogni giorno sulla stampa appaiono notizie in merito alla accelerazione dell’iter parlamentare su varie riforme, all’accelerazione o alla decelerazione. Pensiamo ad esempio alle riforme della materia penale: un giorno si apprende che la prescrizione viene agganciata al dl più generale in materia di riforma del processo penale, un giorno che la prescrizione viene stralciata e si dà preferenza ad altre ipotesi di riforma, un giorno che si è trovato l’accordo sulla prescrizione, un giorno che l’accordo sulla prescrizione è venuto meno.
Sulla stampa, per fortuna in modo molto limitato, abbiamo letto negli scorsi giorni che l’Anm ha costituito le commissioni di studio formate da circa 300 magistrati esperti per dettare al Parlamento l’agenda delle riforme. A scanso di equivoci, noi non vogliamo assolutamente dettare l’agenda parlamentare sulle riforme. Vogliamo (credo sia naturale e fisiologico) esprimere il nostro parere su queste proposte di riforma, che in taluni casi incidono significativamente e spesso in modo inadeguato o peggiorativo sul funzionamento del sistema. Certamente vogliamo dare il nostro contributo non per mantenere le nostre posizioni in una sorta di arroccamento su quello che riteniamo sia giusto, ma perché, quali operatori del diritto, e conoscitori (questo è innegabile) della macchina giudiziaria, viviamo le difficoltà quotidiane e possiamo credo autorevolmente offrire un contributo tecnico degno di essere quantomeno preso in considerazione. La scelta di chiamare a far parte di questi gruppi di lavoro colleghi da tutta Italia si colloca proprio in questa ottica: fornire un apporto tecnico e oggettivo tenuto conto delle diverse realtà giudiziarie e disomogenee presenti sul territorio nazionale.
Al contrario rileviamo (e non possiamo far altro che sottolinearlo e ribadirlo) che pur sentendo parlare ogni giorno del prossimo varo della riforma penale, la Anm non è mai stata convocata in Commissione Giustizia del Senato per un’audizione, neanche per un parere in forma scritta, cosa che invece è avvenuta alla Commissione Giustizia della Camera anche di recente. Mai la Anm è stata sentita dalla Commissione Giustizia del Senato su questa epocale, come è stata definita, riforma, che per molti aspetti modifica l’assetto processuale, potendo diventare addirittura letale in ragione di alcune norme all’esame, per il funzionamento, in particolare, delle Procure della Repubblica. Norme che, se approvate nei termini contenuti nel ddl, paralizzerebbero le Procure di tutto il territorio nazionale, sia quelle di I grado sia le Procure generali, bloccando totalmente l’attività.
Non siamo stati chiamati. Avremmo gradito fornire il nostro apporto, ma sicuramente non daremo il nostro apporto perché invieremo a tutti le nostre valutazioni e le nostre proposte anche attraverso i lavori delle commissioni. In questa materia il nostro lavoro, il vostro lavoro, il lavoro dei nostri colleghi che fanno parte delle commissioni sarà soprattutto in chiave propositiva fondamentale. Voglio ancora una volta ricordare che se si dice solo no non si è credibili: bisogna dire no perché e fare le proposte. E le nostre proposte ci sono, ci saranno perché le nostre idee le abbiamo. Con un semplice no saremmo poco credibili e non autorevoli, saremmo sicuramente una Anm che critica laddove c’è da criticare e che soprattutto propone soluzioni concrete, alternative e soprattutto plausibili.
Questo per quanto riguarda le commissioni, sulle quali ci si sta impegnando molto, non siamo rimasti inerti sulle commissioni. Così come non siamo rimasti assolutamente inerti come Gec sulle criticità che vivono gli uffici giudiziari. Penso ad esempio alla carenza di personale amministrativo. Tra i temi di oggi del Cdc vi è quello di tali criticità e delle possibili proposte. Tra le maggiori vi è sicuramente quella della carenza di organico della magistratura, e soprattutto anche del personale amministrativo.
Si badi bene, solo poche settimane fa abbiamo diramato un comunicato stampa sul tema. Basta aprire il nostro sito: la prima notizia sulla home page è proprio relativa al nostro comunicato stampa sulla carenza di personale amministrativo. Abbiamo lanciato un grido di allarme chiaro riprendendo quella delibera del Csm, mi pare della metà di giugno, e lo abbiamo detto con forza in tutte le sedi istituzionali che questa del personale amministrativo è una criticità. Certo non abbiamo scoperto nulla di nuovo ma ribadito quello che più volte abbiamo segnalato. In un Paese in cui si ha a cuore il funzionamento della giustizia non è ammissibile che trascorrano 19 anni dall’ultimo bando di concorso per l’assunzione di funzionari, assistenti e cancellieri. Alla fine del 2015, come abbiamo scritto nel comunicato, mancavano 9000 unità pari al 21 per cento della dotazione organica. Il rischio di blocco del sistema è davvero concreto. Ma finora bandi concreti, al di là degli annunci, non ne abbiamo visti.
Un altro tema che abbiamo affrontato in questo periodo è quello relativo alla formazione, alla Scuola, in particolare a un aspetto della Scuola, che peraltro come sappiamo sta molto a cuore a tutti noi. Come Giunta (e sotto questo profilo abbiamo diramato un comunicato e abbiamo fatto una richiesta apposita al comitato direttivo della Scuola), prendendo atto dei significativi ormai prolungati disagi manifestati dai colleghi in merito alle difficoltà logistiche, di sistemazione nella città di Firenze e a quella relativa ai collegamenti dei vari distretti con Firenze e con Scandicci, abbiamo preso contatto con il comitato direttivo della Scuola per parlare di questi temi perché non possiamo noi come Anm non farci carico di questo, del benessere anche logistico dei nostri colleghi quando partecipano agli imprescindibili impegni di formazione permanente. Abbiamo ottenuto immediatamente un incontro con il comitato direttivo, che naturalmente, vista la pausa estiva è stato fissato per settembre. In quella sede (lo abbiamo già anticipato al comitato direttivo della Scuola) facendoci portatori delle istanze dei nostri colleghi, chiederemo il progressivo trasferimento del luogo di svolgimento dei corsi in sedi più comode e facilmente raggiungibili.
Altro tema caldo: la riforma della giustizia tributaria. Noi ci siamo espressi nel corso del Cdc del 21 maggio con un documento significativo, netto. Abbiamo auto un incontro alla fine di giugno con il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria in merito a questa legge delega. In quella riunione abbiamo depositato il nostro documento. Lo abbiamo detto più volte anche in sede istituzionale e continuiamo a ribadirlo: così come è congegnato il trasferimento in materia tributaria al giudice civile e ordinario, questa riforma affosserebbe definitivamente i nostri colleghi del settore civile. E anche su questo la commissione apposita che abbiamo formato darà peso a questo tema.
Poi, la questione morale. La vicenda all’attenzione dell’autorità giudiziaria di Lecce ha posto nuovamente in luce questo importante tema. Abbiamo ribadito e continuiamo a ribadire che per noi è centrale la questione morale, cardine fondamentale e imprescindibile per una magistratura credibile e autorevole. Valori che rischiano di essere minati da fatti come quelli che sono stati portati alla nostra attenzione e che si connotano per estrema gravità. Sotto questo profilo intendiamo dare nuovo impulso all’azione del collegio dei probi viri che oggi abbiamo appunto rinnovato per la verifica nel rispetto per quello che è di competenza dei probi viri nel nostro codice etico.
A fine giugno abbiamo ancora incontrato il Procuratore generale della Cassazione e il Procuratore generale aggiunto. In questa riunione si è parlato del tema del disciplinare e i vertici della Procura generale hanno esposto l’attuale sistema organizzativo che stanno via via adottando, improntato con nostra grande gioia e soddisfazione alla massima attenzione verso le difficili condizioni nelle quali operano i magistrati degli uffici giudiziari in relazione ai profili disciplinari ad essi correlati. Sappiamo che molto spesso paga di più chi di più lavora nei nostri uffici sotto il profilo disciplinare.
Anche sulla sicurezza informatica negli uffici non siamo stati inerti perché proprio ieri sera, in relazione alle notizie di stampa che sono apparse nell’ultimo periodo, abbiamo diramato un nostro comunicato con il quale auspichiamo che le strutture competenti adottino tutte le misure necessarie a garantire la massima sicurezza nei sistemi informatici negli uffici giudiziari. E‘ un altro tema che ci sta a cuore e del quale ci stiamo facendo carico. Come ci stiamo facendo carico del discorso sui carichi di lavoro. Abbiamo avuto l’incontro su cui vi abbiamo relazionato nell’ultimo Cdc con la Commissione del Csm, Commissione con la quale l’interlocuzione è continuata, Commissione che sta avendo una interlocuzione con il presidente, con il gruppo, con i coordinatori della commissione nostra. Anche questo è un tema su cui non siamo inerti, di cui ci stiamo facendo carico.
I temi in cantiere come vedete sono tanti e come Giunta stiamo cercando di portarli tutti avanti. Da parte nostra l’impegno è massimo in tutte le direzioni, ma la compattezza, il vostro sostegno e i vostri suggerimenti in questa fase sono per noi fondamentali.