L'Associazione Nazionale Magistrati non ha certamente effettuato una rilevazione completa sull'intero universo di procedimenti pendenti presso gli uffici giudiziari italiani; né avrebbe gli strumenti (o perfino il potere) per farlo.
Ma l'Anm è presente negli uffici con le proprie Sezioni distrettuali e pertanto, unitamente ai singoli magistrati che partecipano alla vita associativa, è in grado di conoscere il “polso” della situazione reale attraverso i dati raccolti in uffici rappresentativi dell’intero sistema-giustizia.
Il criterio al quale ci siamo attenuti è stato quello di ricavare i dati effettuando il calcolo sul numero dei processi per i quali è stata esercitata l’azione penale e non sul totale dei procedimenti penali iscritti (comprensivo ad esempio dei procedimenti iscritti contro ignoti, o dei procedimenti per i quali è stato chiesta l’archiviazione, o dei procedimenti per i quali è stato chiesta l’emissione del decreto penale di condanna).
Infatti non avrebbe senso confrontare i procedimenti per i quali la prescrizione processuale maturerebbe in caso di approvazione del disegno di legge (comunque gravemente sottostimato) con l'intero universo di procedimenti e processi penali, in tutti i gradi di giudizio.
Il nostro calcolo si inserisce in una previsione che possiamo definire “dinamica” e non “istantanea”, in quanto non può essere limitato ai soli procedimenti che risulterebbero già prescritti al momento dell'entrata in vigore, ma anche a tutti quelli per i quali, essendo già stata esercitata l'azione penale, è prevedibile l'estinzione prima della pronuncia della sentenza di primo grado (si pensi ad esempio a quei procedimenti per i quali sono trascorsi 1 anno, 11 mesi e 20 giorni).
Per questo motivo l'Anm ha ritenuto doveroso fornire i dati (più che attendibili, perché provenienti dai colleghi che operano nei tribunali, nelle sezioni giudicanti, negli uffici del Gip, nelle procure) dei maggiori tribunali italiani. Per ognuno dei capoluoghi di distretto o dei tribunali considerati è stata indicata la percentuale dei procedimenti in fase di udienza preliminare o di dibattimento, destinati a prescrizione processuale nell'ipotesi di immediata entrata in vigore del disegno di legge (o perché già prescritti, o perché di imminente prescrizione, o perché di probabile prescrizione nel tempo residuo del biennio, già iniziato in date diverse per ciascun processo). Si è altresì precisato, nei giorni scorsi, che la percentuale era riferita ai soli processi pendenti in primo grado e già in fase di udienza preliminare o di dibattimento.
Le percentuali successivamente emerse nell'incontro dei capi dei principali uffici giudiziari presso il Csm hanno sostanzialmente confermato i dati raccolti e diffusi dall'Anm. Quelli indicati al Consiglio superiore sono stati in genere leggermente inferiori, proprio perché si confrontavano con un “universo” più ampio, che includeva i procedimenti per i quali era stata esercitata l'azione penale ma erano ancora in attesa di udienza preliminare. L'Anm ritiene pertanto di poter dire che l’attendibilità dei propri dati era ed è molto alta.
Alla luce di ciò l’Anm ritiene di aver fornito una leale collaborazione nei confronti delle istituzioni, mettendo a disposizione del legislatore le proprie competenze tecniche e la conoscenza della realtà processuale e degli uffici giudiziari, cosicchè ognuno possa conoscere le potenziali conseguenze di un provvedimento e compiere scelte responsabili, che ovviamente competono al Parlamento.
Ecco alcuni esempi:
ROMA
Ufficio GIP-GUP: processi pendenti 3716, processi esclusi per materia 1653, processi estinguibili 2453 da cui vanno detratti quelli per i 372 recidivi; quindi il numero di procedimenti non estinti (materia+recidivi) è di 2025, quello dei procedimenti estinti di 1691 (45,50%).
Dibattimento monocratico e collegiale: processi pendenti 13174, processi esclusi per materia 2874, processi estinguibili 10300 da cui vanno detratti quelli per i 1069 recidivi. Il numero di procedimenti non estinti (materia+recidivi) è di 3943; quello dei procedimenti estinti di 9321 (percentuale del 70,07%).
BOLOGNA
Il Tribunale di Bologna negli ultimi 5 anni ha definito in media 613 processi all'anno provenienti da udienza preliminare, aventi le caratteristiche per l'applicazione del cd. processo breve. Per il relativo 71%, pari a 435 processi, la sentenza è stata pronunziata ad una distanza temporale superiore ai 2 anni.
La categoria dei processi provenienti da udienza preliminare non è l'unica a subire presso il Tribunale di Bologna effetti così significativi: anche il 17% dei processi provenienti da citazione diretta subisce la stessa sorte, il 76% dei giudizi a seguito di opposizione a decreto penale e il 27% dei processi provenienti da giudizio immediato. La media tra tutti i riti è del 23%, ma è significativa la diversa incidenza a seconda del rito, che sposta praticamente gli effetti maggiori del provvedimento sui processi provenienti da udienza preliminare.
I dati di improcedibilità dei processi provenienti da udienza preliminare sono pari al 46% del totale presso il tribunale, sui quali produce effetti il disegno di legge; quelli da citazione diretta il 22%, quelli da opposizione a decreto penale, il 26% e quelli da giudizio immediato l'1,7%.
VENEZIA
Per il Tribunale di Rovigo i processi penali pendenti avanti al Collegio sono 50, di cui 6-7 estinti in conseguenza dell'approvazione del ddl 1880 (percentuale del 14%); i processi penali pendenti avanti al Tribunale monocratico sono 1006, di cui 240-250 sarebbero estinti in conseguenza dell'approvazione del ddl (percentuale del 24,3%).
Per il Tribunale di Treviso la percentuale dei processi estinti sarebbe pari al 20,38%. Il dato è stato estrapolato comparando il numero di procedimenti pendenti avanti al Tribunale penale (collegiale e monocratico) alla data approssimativa del 30 aprile 2008, con il numero di procedimenti penali tuttora pendenti alla data odierna: da detta comparazione risulta che la pendenza totale è di 883 fascicoli, di cui 180 risultavano già iscritti al 30 aprile 2008.
Per il Tribunale di Verona la percentuale dei processi estinti sarebbe pari al 30%. Il dato è stato ridotto in via approssimativa al 25%, in considerazione dei procedimenti con imputati recidivi con pena detentiva per delitto (si specifica che nel ReGe questo dato non è indicato).
I dati dai quali è stata tratta la percentuale sopra indicata sono i seguenti:
- processi pendenti: monocratici: 1154 - collegiali: 103 – Totale 1257
- processi ancora pendenti a dibattimento, per i quali è stata esercitata l'azione penale fino al 31.12.2007, depurato dei reati ai quali non si applica l'estinzione breve: citazioni dirette 123 processi su 132 decreti emessi entro il 31.12.2007 - opposizioni a decreto penale, 165 su 207 decreti penali emessi entro il 31.12.2007 - procedimenti provenienti da udienza preliminare, 97 su 101 decreti di rinvio giudizio emessi entro il 31.12.2007.
Comparando i dati sopra riportati, i processi che si estinguerebbero sarebbero 385, pari al 30% dei processi pendenti.
PALERMO
I procedimenti complessivamente pendenti nelle sezioni del Tribunale di Palermo (escluse quelle distaccate) ammontano (per difetto) a 5000 monocratici e 400 collegiali.
Sulla base di tre udienze prese a campione, le sezioni del Tribunale hanno segnalato la pendenza di processi ai quali si applicherebbe la nuova normativa, con 316 imputati incensurati e 210 già condannati: gli incensurati sono, quindi, il 60% degli imputati.
Le cinque sezioni del Tribunale e una sezione di Corte di Assise hanno segnalato inoltre che 100 processi di particolare rilevanza potrebbero essere interessati dalla riforma.
Sezioni distaccate (settore penale)
Ciascuna sezione ha individuato tra i procedimenti pendenti, quelli pervenuti e iscritti da oltre due anni (la data di riferimento è il 14 novembre 2007).
Bagheria n. 11 procedimenti iscritti da oltre due anni su n. 256 (4,3%)
Carini n. 358 su n. 1.087 (33%)
Monreale n. 37 su n. 333 (11%)
Partinico n. 43 su n. 350 (12%)
Totale n. 449 su n. 2.026 (22,16%)
In particolare, nel tribunale di Palermo la durata media dei procedimenti penali è:
- di 590 giorni dall’iscrizione della notizia di reato alla data della sentenza di primo grado;
- di 150 giorni tra la data del decreto del Gup che dispone il giudizio fino alla prima udienza dibattimentale;
- di 240 giorni tra la data del decreto di citazione diretta a giudizio e la prima udienza dibattimentale.
NAPOLI
In modo quasi analogo a quest’ultima rilevazione, si segnala la durata media dei processi penali nel tribunale di Napoli:
- 578 giorni dall’esercizio dell’azione penale alla data della sentenza di primo grado;
- 209 giorni tra la data del decreto del Gup che dispone il giudizio fino alla prima udienza dibattimentale;
- 300 giorni dall’inizio del dibattimento fino alla sentenza di primo grado.