“Siamo increduli nell’apprendere che un magistrato con tanti anni di esperienza come il ministro Nordio abbia inteso acquisire informazioni sul regime di divulgazione delle relazioni dell’Ufficio del Massimario che sono pubbliche. La giurisprudenza, come il ministro ben sa, si evolve in uno Stato democratico proprio grazie ad un ininterrotto confronto di idee. Siamo increduli nell’apprendere come una relazione dell’Ufficio del Massimario possa essere letta come un atto politico, anziché per quello che è: un contributo di natura eminentemente tecnica proveniente da giuristi di indubbio spessore”. Lo dichiara in una nota la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati.