L'Anm rileva che il disegno di legge sul processo penale
proposto dal Governo non introduce le riforme necessarie ad
assicurare l'efficienza del processo e la sua ragionevole durata, e
addirittura inserisce nuovi, inutili formalismi, che determineranno
un ulteriore allungamento dei tempi del processo.
Ciò contrasta con l'obiettivo - riaffermato dall'Anm anche in
occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario - di accrescere
il livello di efficienza del processo e di assicurare ai cittadini
"decisioni nel merito" in tempi ragionevoli, nel rispetto
dell'articolo 111 Cost. e senza rinunciare alle garanzie
costituzionali ("dal contraddittorio all'imparzialità del giudice;
dal diritto alla difesa alla presunzione di non colpevolezza").
Le disposizioni del ddl limitano, da un lato, il potere
investigativo del Pm e, dall'altro, aumentano in maniera
ingiustificata i poteri della difesa, senza ridurre di un solo
giorno la durata dei processi. Un gravissimo impatto sulla durata e
l'efficacia del processo sarà determinato dalle seguenti
disposizioni:
- l'obbligo di riconoscere i termini a difesa per il difensore
d'ufficio nominato in sostituzione del difensore assente;
- la riduzione della utilizzabilità a fini probatori delle
sentenze passate in giudicato, con inutile duplicazione di giudizi
in un sistema in cui la separazione dei procedimenti è sempre più
frequente;
- le modifiche sulla decorrenza dei termini delle indagini
preliminari espongono il processo, in qualunque fase, a
un'ingiustificata sanzione di inutilizzabilità dei risultati delle
indagini;
- l'eliminazione del potere del giudice di escludere le prove
manifestamente superflue può determinare una incontrollabile
dilatazione della durata del dibattimento;
- la collegialità per le misure cautelari personali e reali, non
accompagnata dalla radicale revisione del sistema delle
impugnazioni, determinerà insuperabili problemi organizzativi.
Al contrario, la delega al governo ha l'effetto di differire la
notificazione in via informatica e la sospensione dei processi a
carico di imputati irreperibili: due priorità assolute, che
avrebbero potuto immediatamente accelerare il processo.
In palese contraddizione con il divieto per i magistrati di
prima nomina di assumere funzioni requirenti e giudicanti penali
(mantenuto nonostante la richiesta di eliminazione dell'Anm), si
prevede il trasferimento d'ufficio nelle sedi non coperte per
mancanza di aspiranti: ciò riguarderà prevalentemente magistrati
giovani e privi di esperienza specifica, così incidendo sul
principio di inamovibilità del magistrato senza ottenere alcun
vantaggio.