Rete della legalità distrettuale.
Abbiamo assunto nella precedente assemblea CDC assunto come la Commissione XV debba iniziare il percorso formativo ed educativo sulla legalità operando in accordo con la rete dei referenti distrettuali della legalità ed elaborando modelli nazionali di eventi, da declinarsi sui territori.
Questa progettualità, però, oltre al tema di rivedere tutte le convenzioni scadute con i ministeri (Giustizia, Scuola, Università, Sport), con enti ed Agenzie (Garante dell’Infanzia, Anticorruzione, Università) e con altri soggetti con cui sono in corso contatti (Beni confiscati, Commissione Antimafia, Ordine dei giornalisti), deve scontare le criticità dovute all’ attuale rinnovarsi delle GES. O meglio, l’attuarsi del processo di rappresentanza democratica che determina, tuttavia, un periodo di stasi nell’ultimo semestre del quadriennio delle stesse e, poi, la necessità del riorganizzarsi delle Giunte neo elette con la nomina dei nuovi Referenti distrettuali per la legalità. Ne deriva che si deve sottoporre all’attenzione del CDC come appare concreto il rischio che, in assenza dell’affermarsi di un modello di prorogatio delle funzioni di referente distrettuale della legalità, fino a nuova nomina, la criticità indicata crei le condizioni di una pericolosa stasi di parecchi mesi. Ne consegue la necessità di introdurre una qualche circolare o norma specifica sul punto che introduca il principio di prorogatio del referente distrettuale della legalità, e con quali poteri possa operare, sino alla nomina del sostituto.
Come Commissione XV intendiamo costruire un percorso che porti ad una Rete nazionale dei referenti della legalità distrettuale. O meglio, una costante collaborazione tra la Commissione e la RETE per EVENTI DI RILIEVO NAZIONALE che possano essere realizzati, anche in contemporanea, su tutta la rete GES ANM dei distretti interessati.
Un primo EVENTO NAZIONALE potrebbe essere legato alla visione del film DIKE – VITA DA MAGISTRATO, di cui l’ANM nazionale ha in concessione l’uso non commerciale del film, quindi legato ad eventi di formazione. Un secondo EVENTO NAZIONALE potrebbe essere realizzato come al punto 40 ANNI DI MEMORIA ALL’ASINARA.
LA RETE DISTRETTUALE E L’EVENTO DIKE – VITA DA MAGISTRATO
Questa iniziativa è stata discussa con Filippo Cellini, producer del film DIKE – VITA DA MAGISTRATO. Ne è derivata una sorta di griglia analitica, funzionale a capire SE e COME sia fattibile un modello in cui la Commissione XV assieme ai referenti della legalità distrettuale delle GES, possano fare RETE.
Si tratta di valutare, assieme ai REFERENTI DISTRETTUALI e con la collaborazione dei soci ANM che hanno scelto di condividere il percorso della Commissione XV, su quali risorse possiamo far da conto, sia in termini quantitativi (numero delle persone coinvolte sui territori) come qualitativi (ad esempio collaborazioni già esistenti con istituzioni locali pubbliche e private, per programmare film, rappresentazioni teatrali, concerti, presentazioni di libri, seminari e convegni).
Ne consegue come allo stato occorra definire in termini di reale esistenza operativa questa istituenda RETE e valutare come dare una impronta ad un modello definito e stabile, magari facendo tesoro di qualche iniziativa analoga come, ad esempio, le NOTTI BIANCHE DELLA LEGALITA’.
In sostanza, si tratta di avere una visione chiara delle attività culturali e formative al fine di:
• evitare sovrapposizioni o dispersioni;
• indirizzare meglio risorse ed energie;
• programmare un’agenda annuale degli eventi principali.
Questo approccio consentirà di pianificare su più annualità e di raccogliere feedback utili per migliorare progressivamente le iniziative: concentrarsi su pochi obiettivi chiari può risultare più efficace che disperdere gli sforzi su troppi fronti.
Sul punto di questo MODELLO e delle PRASSI OPERATIVE VIRTUOSE, parlando con CELLINI, è emerso che si deve fare un’agenda con:
1) RETE DEI LUOGHI GIA’ UTILIZZATI e quindi disponibili all’uso.
2) RETE DELLE RISORSE UMANE, quindi anche come collaborazioni attive sui territori anche con accordi operativi già utilizzati con associazione, istituzioni culturali, enti etc..
3) RETE DELLE RISORSE FINANZIARIE, o meglio analizzare il costo dell’iniziativa realizzata una sola volta su un unico territorio e quello di una iniziativa reiterabile sulla rete nazionale, quindi la ripetibilità, che potrebbe abbassarne il costo, aumentare il valore aggiunto dell’iniziativa stessa, il vantaggio culturale della rinoscibilità nel modello culturale condiviso.
4) PIANO COMUNICAZIONE, solito problema del linguaggio giuridichese anche sul piano della costruzione dei progetti culturali sulla legalità ed il bene comune.
PROTOCOLLI DELLA LEGALITA’
È stata fatta una ricognizione dei protocolli che l’ANM ha concluso nel passato in tema di legalità. Non è stato trovato, allo stato, un misuratore di risultato per capire cosa ha prodotto una risposta positivamente valutabile e cosa no. Di certo, passando per alcune esperienze concrete della recente attività della Commissione XV, di cui al precedente quadriennio, occorre dare ai PROTOCOLLI una indicazione non più generalista ma con una strategia operativa magari legata ad eventi di livello nazionale (ad esempio: PROTOCOLLO MALAMOVIDA o sulla tipologia BANDI LEX GO o quelli con le UNIVERSITA’ ITALIANE per i selezionare GLI AMBASCIATORI DELLA LEGALITA’ sul circuito scolastico). Insomma, si tratta di abbandonare il meccanismo tavolo tecnico per fare il protocollo che rinvia ad un tavolo tecnico per capire se, come e dove, è possibile individuare l’operatività del protocollo.
MUSEI TERRITORIALI DELL’ANM - ACCORDO PER LA ISTITUZIONE DEL MUSEO DI ROMA
Abbiamo definito meglio lo schema di Associazione temporanea di scopo per la creazione del museo romano “Gli anni di piombo a Roma. Storie di impegno costituzionale”, presso la Biblioteca della Procura Generale della Corte d’appello di Roma, tra ANM, Procura Generale della Corte d’Appello di Roma e Fondazione Occorsio.
La struttura associativa temporanea “ATS Memoria Magistrati”, andrà oltre ai soci promotori (ANM, Procura Generale della Corte d’Appello di Roma e Fondazione Occorsio) e sarà aperta anche alla GES distrettuale della Corte d’Appello di Roma (tutti i Tribunali del Lazio) ed alla GES CASSAZIONE. Non è escluso che sul piano della rete museale potrebbe essere utilizzato anche come modello ottimale contenitore istituzionale delle altre iniziative territoriali. In tal modo sarebbe possibile coinvolgere GES locali e fondazioni ed altri soggetti istituzionali impegnati sul piano del rispetto della memoria delle vittime di mafie e terrorismo, con particolare attenzione alle storie umane e professionali di magistrati e forze dell’ordine.
Allo stato, è in corso un primo intervento al fine di avere un preventivo dei costi per realizzare nell’istituendo museo romano “Gli anni di piombo a Roma. Storie di impegno costituzionale”, una esposizione stabile legata al materiale della mostra dal titolo ROSE SPEZZATE, mediante un sopralluogo con Lavinia Caminiti, realizzatrice e curatrice della stessa.
Con la Fondazione Progetto legalità di Palermo è iniziata una condivisione operativa collegata anche al modello operativo della stessa quanto ai loro protocolli operativi ed ai costi di gestione del Museo Bunkerino di Palermo, che possa integrare lo schema di ATS Memoria Magistrati e definire gli step necessitati per avviare il museo romano ANM “Gli anni di piombo a Roma. Storie di impegno costituzionale”.
Occorre ricordare come sia stata rilasciata dal presidente Parodi e dal segretario Maruotti una delega alla rappresentanza stabile dell’ANM nella Fondazione Progetto Legalità, rispettivamente a STURZO e VACCA, che hanno partecipato ad una riunione finalizzata a capire SE e QUALI condivisioni operative e sinergie tecniche siano possibili per abbattere i costi e moltiplicare i risultati attesi quanto al nuovo istituendo museo romano dell’ANM.
Si deve ricordare come anche la GES di Reggio Calabria si sia candidata per un’esperienza similare; del resto, ipotesi similari sono venute da alcuni colleghi di Torino sempre legate all’origine della lotta terroristica ed anche dei colleghi della Sardegna per ricordare la presenza di FALCONE e BORSELLINO all’ASINARA nel 1985.
40 ANNI DI MEMORIA ALL’ASINARA
Dobbiamo assolutamente segnalare che sono trascorsi 40 anni da quando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assieme alle loro famiglie, si ritrovarono nell’isola prigione per preparare il primo cd. maxi processo 1 alla mafia di Cosa Nostra.
Sul punto, si ritiene che si possa:
• rilanciare un EVENTO NAZIONALE con la visione del film “ERA D’ESTATE” (con Massimo Popolizio, Giuseppe Fiorello e Valeria Solarino), che ricostruisce quella stagione giudiziaria, racconta cosa accadde su quell’isola e spiega l’impegno di FALCONE e BORSELLINO per il bene comune della giustizia e indirettamente si proietta sui successivi e tragici eventi stragisti, in cui entrambi i colleghi, assieme a Francesca Morvillo e gli uomini delle scorte come altri inermi cittadini, furono vittime;
• realizzare una serie di SEMINARI e CONVEGNI, dall’estate 2025 a quella 2026, che consenta di approfondire le ragioni di quella risposta giudiziaria a Cosa Nostra, la nascita del modello d’indagine del pool antimafia, la necessità di utilizzare il modello processuale del maxi processo, le resistenze a questi modelli, i risultati tecnico giuridici del portato della sentenza del MAXI 1, lo spazio di resistenza/resilienza sociale e culturale, quindi non solo giuridico, che quella sentenza ha prodotto nelle comunità locali e nazionali ed a livello internazionale.
• avviare contatti per chiedere la condivisione delle casermette dove FALCONE e BORSELLINO furono ospitati ed avviare uno studio per un MUSEO NAZIONALE DELL’ANM, nel contesto della RETE MUSEALE DELL’IMPEGNO COSTITUZIONALE che ricordi quella straordinaria e poi tragica stagione di impegno antimafia.
ANM Commissione alla Legalità ED INCONTRO alla Sapienza con i giovani universitari di Sapienza Futura.
Com’è noto dal comunicato della redazione on line de LA MAGISTRATURA, in data 10 aprile 2025, è stato portato a termine il primo incontro culturale della nostra Commissione XV con un seminario di formazione su libertà di informazione e limiti, anche quanto alle nuove forme di comunicazione. Ne troverete traccia sul sito ANM. Il dato rilevante è stato il coinvolgimento dei colleghi del gruppo denominato Giovani Magistrati che hanno prodotto un modello animato, utilizzato per l’intervento formativo, molto divertente e dall’accattivante titolo DIFFAMOPOLI, che è stato assai apprezzato da docenti, giornalisti e dall’avvocato che hanno relazionato.
Si tratta adesso di capire come replicare questa come altre iniziative consimili.
PROTOCOLLO LEGALITA’ CON MINISTERO ISTRUZIONE E MINISTERO UNIVERSITA’: in particolare i casi PUGLIA e CALABRIA
Occorre valutare se nell’attuale contesto, anche alla luce delle vicende pregresse e dei PROTOCOLLI MINISTERIALI, si debba riprendere l’interlocuzione ministeriale e con quali contenuti, per evitare duplicazioni con eventuali iniziative che la GEC ha pubblicamente annunciato, ma senza coinvolgere la COMMISSIONE XV, e che ineriscono a dirette attività delle GES, in relazione a note vicende accadute a Foggia e alle contestazioni extra ordinem (cioè fuori dalle rete istituzionale CSM-PROCURA GENERALE CASSAZIONE- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA) di una parte della classe forense calabrese.
Orbene, sappiamo che le recenti vicende dei colpi di arma da fuoco a Foggia contro l’auto della mamma di un collega, come le polemiche contro i colleghi di Catanzaro, probabilmente, richiedano un intervento formativo sulla legalità e sui percorsi attraverso cui si possano ripristinare i diritti violati e quindi la legalità, attraverso il processo. Si tratterebbe, dunque, di far comprendere - fuori dal contesto degli operatori giudiziari - come il giudicare di un fatto e delle condotte delle persone, non è affatto una cosa semplice e, comunque, mai sola di un unico signore dominus, arbitro assoluto, e senza regole, ma propria di in un procedimento rigidamente disciplinato, partecipato e complesso. Soprattutto, come il processo e la sua sentenza possano ricostruire una verità giudiziaria ma, anche, come sia necessaria sempre una comune sensibilità e vigilanza culturale sul bene comune restituito alla società da quella sentenza, affinché le nuove generazioni e quelle che partecipano all’educazione delle stesse, siano in grado di far una scelta tra giusto ed ingiusto, tra il bene (per tutti o solo per alcuni) ed il male comune.
Nello specifico, potremmo valutare di realizzare una serie stabile di interventi formativi di orientamento al bene comune di cui la giustizia è parte, come la legalità è l’indice di misurazione, in Puglia e Calabria, utilizzando l’armamentario formativo che la scorsa Commissione ci ha lasciato in eredità, ma coinvolgendo:
-> colleghi anche delle diverse magistrature,
-> associazioni sensibili ai temi dei principi costituzionali del valore della persona e del rispetto della dignità umana, della libertà economica, culturale, religiosa e di informazione;
-> accademici e docenti delle scuole,
-> forze dell’ordine,
-> sul piano nazionale la Commissione Antimafia, l’Agenzia Beni confiscati, l’Anticorruzione e le Autorithy a tutela dei minori, o quella della Concorrenza e del Mercato.
Gaspare Sturzo
Presidente della Commissione XV ANM