L'Anm esprime una forte solidarietà ai colleghi Antonino Di
Matteo e Antonio Ingroia, che sono stati ripetutamente fatti
oggetto di gravi intimidazioni in un periodo in cui conducono
importanti indagini sulle relazioni esterne di "Cosa Nostra".
Troppe volte, in passato, abbiamo assistito ad attacchi,
tentativi di delegittimazione, gesti criminali nei confronti dei
magistrati e degli esponenti delle forze dell'ordine, non appena le
attività investigative si spostano dal livello della mafia militare
a quello delle collusioni di ambienti politici, economici e
istituzionali.
E' essenziale che oggi tutte le istituzioni e la società civile
siano vicine, non soltanto con le parole ma con i fatti, ai
magistrati che, con il loro quotidiano e coraggioso lavoro,
raccolgono l'eredità morale e professionale del pool antimafia
formato - tra gli altri - da Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino.
Il sostegno alla loro azione è un preciso dovere per chi vuole
costruire un futuro migliore per il nostro paese.
Alla sfida lanciata dalla criminalità organizzata deve fare
seguito un serio impegno dello Stato per rafforzare (e non
vanificare) l'efficacia dei più moderni strumenti investigativi,
per valorizzare il ruolo di direzione delle indagini da parte dei
magistrati del pubblico ministero, per evitare lo svuotamento delle
Procure in regioni a rischio come la Sicilia, per impedire ogni
sottovalutazione delle esigenze di sicurezza.
In questo campo, non è ammissibile nessuna ambiguità o
incertezza. L'Anm non cesserà di vigilare perchè vengano assunte
tutte le iniziative necessarie nelle competenti sedi
istituzionali.