La giustizia in Italia ha urgente bisogno di riforme.
I cittadini italiani hanno diritto ad ottenere decisioni in
tempi ragionevoli.
La sicurezza dei cittadini può essere garantita solo se il
processo penale è in grado di funzionare.
- L'Associazione nazionale magistrati è favorevole ad un ampio
processo di riforme per assicurare il funzionamento della
giustizia.
- Siamo favorevoli alla revisione delle circoscrizioni
giudiziarie con la soppressione degli uffici giudiziari
minori.
- Siamo favorevoli alla riforma del processo civile, alla
semplificazione dei riti, al processo civile telematico.
- Siamo favorevoli alla depenalizzazione dei reati minori e alla
introduzione di pene alternative alla pena carceraria.
- Siamo favorevoli alla riforma del processo penale, con la
eliminazione di tutti quei formalismi che di fatto impediscono di
arrivare ad una sentenza in tempi ragionevoli.
- Siamo favorevoli alla introduzione della posta elettronica
certificata nel processo penale e nel processo civile.
Dopo un ampio e sofferto dibattito durato oltre sei anni il
Parlamento ha approvato una complessiva riforma dell'ordinamento
giudiziario. Una riforma approvata con il consenso di quasi tutti i
gruppi parlamentari.
- E' stata interamente riformata la responsabilità disciplinare
dei magistrati.
- Sono state previste rigorose valutazioni di professionalità
ogni quattro anni.
- E' stata inserita la temporaneità delle funzioni
direttive.
- E' stata prevista una netta distinzione tra le funzioni di
giudice e di pubblico ministero.
L'Associazione nazionale magistrati ritiene che le radicali
riforme introdotte nell'ordinamento giudiziario richiedano di
essere sperimentate e verificate sul campo.
Una nuova riforma dell'assetto della magistratura non serve ai
cittadini e al paese.
Né serve al funzionamento della giustizia riaprire il dibattito
e il confronto sul sistema costituzionale della magistratura.
L'Associazione Nazionale Magistrati è contraria a modifiche
costituzionali del sistema delle garanzie.
- Siamo contrari alla separazione delle carriere del giudice e
del pubblico ministero e alla creazione di un Csm separato per i
pubblici ministeri, in quanto ne discenderebbe inevitabilmente la
perdita di autonomia e di indipendenza del pubblico ministero.
- Siamo contrari alla riforma della composizione del Csm e
alla riforma del sistema disciplinare.
Il sistema di autogoverno non è certamente immune da difetti e
disfunzioni.
Ma aumentare il peso della politica nell'organo di autogoverno e
in sede di giudizio disciplinare non servirà a risolvere i problemi
reali, servirà solo a dare maggiore potere alla politica sui
giudici e a ridurre la indipendenza e l'autonomia della
magistratura.
Sfidiamo chiunque a sostenere che i magistrati scelti per dirigere
gli uffici giudiziari da parte di un Csm a maggioranza politica
sarebbero migliori di quelli attuali."