L'ANM è l'associazione cui aderisce circa il 90%
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.




https://www.associazionemagistrati.it/544/riduzioni-risorse-giustizia.htm
ORGANI ANM | Documenti ufficiali
11 giugno 2010

Riduzione delle risorse destinate alla giustizia

La Giunta dell'Anm esprime il più vivo sconcerto e la massimapreoccupazione per le disposizioni contenute nel decreto legge n.147 del 2008 con le quali si prevede il taglio di 210, 8 milioni dieuro per il 2009 (pari al 22%), 250,3 milioni di euro per il 2010(pari 30%) e di 442,5 milioni per il 2011 (pari al 40%), riportandogli stanziamenti per la giustizia ai livelli del 2006 ma con unpotere di acquisto notevolmente ridimensionato a causadell'incremento della inflazione.


La Giunta dell'Anm esprime il più vivo sconcerto e la massima
preoccupazione per le disposizioni contenute nel decreto legge n.
147 del 2008 con le quali si prevede il taglio di 210, 8 milioni di
euro per il 2009 (pari al 22%), 250,3 milioni di euro per il 2010
(pari 30%) e di 442,5 milioni per il 2011 (pari al 40%), riportando
gli stanziamenti per la giustizia ai livelli del 2006 ma con un
potere di acquisto notevolmente ridimensionato a causa
dell'incremento della inflazione.



A tale manovra conseguirà la vanificazione di ogni progetto di
ristrutturazione del sistema giustizia, con riferimento in
particolare l'informatizzazione degli uffici e la definitiva
introduzione del processo telematico, ed inciderà addirittura sul
funzionamento degli uffici, impedendo di provvedere alle spese
primarie e quotidiane, quali l'energia elettrica, cancelleria,
fotocopie, assistenza informatica, auto, benzina e mobilia.



Lo sgomento aumenta ancor di più se si considera che il previsto
taglio del turn over del personale amministrativo nella misura del
90% circa accrescerà la disfunzionalità degli uffici che già
soffrono dei pesantissimi tagli dei posti di organico subiti a
partire dal 2001 (dagli iniziali 53.000 agli attuali 41.000
circa).



In definitiva, la prevista riduzione dei fondi non potrà certo
importare un migliore servizio per i cittadini, bensì il definitivo
fallimento del già precario sistema.