"E' inaccettabile questa pretesa da parte di un uomo politico che ha avuto importanti cariche istituzionali di calpestare i principi costituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura". Maurizio Carbone, segretario generale dell'ANM, in un'intervista alla Stampa, replica al discorso del leader del Pdl Silvio Berlusconi. "Sono 20 anni - ricorda - che sentiamo certi discorsi... Periodicamente, ogni volta che c'è qualche passaggio giurisdizionale che lo tocca, Berlusconi attacca la magistratura. Discorsi sentiti e risentiti, in verità. Li presenta come critiche legittime. In verità tendono a delegittimare la Magistratura".
Per Carbone, quella di Berlusconi "è un'opera di sistematica delegittimazione. Si è cominciato con l'assalto alle procure, che venivano dipinte come un covo di sovversivi solo perché avviavano azioni penali sgradite. Poi si è passati all'attacco contro i collegi giudicanti, anche questi colpevoli perché di volta in volta venivano prese decisioni che non gli garbavano. E si è finiti addirittura con l'aggressione alla Cassazione.
Berlusconi prova a delimitare il campo - sostiene ancora il segretario dell'Anm -, dice che ce l'ha solo con una parte di magistrati, quelli che definisce 'ideologizzati', ma poi finisce per attaccare tutta la categoria perché è il principio di fondo ciò che non accetta. Ai suoi occhi è lesa maestà che un uomo politico venga sottoposto al vaglio di legalità. Ho sentito per l'ennesima volta - conclude - il discorso di chi non accetta le regole e le leggi".