L'Anm ha più volte condannato gli
episodi di violazione del segreto investigativo.
La diffusione di atti d'indagine
segreti danneggia le inchieste e, nel contempo, le persone
coinvolte e non consente una corretta informazione su quanto
realmente accaduto. Chiediamo a chi ne ha la competenza di fare il
possibile per individuare e sanzionare i responsabili della
violazione del segreto.
I fatti che emergono dalle
intercettazioni, per come riferiti dai giornali, sono per molti
versi preoccupanti, in quanto coinvolgono alti esponenti delle
istituzioni, autorità di garanzia e anche un componente del Csm,
che sarebbero accusati di comportamenti gravi e contrari ai loro
doveri istituzionali. Il danno provocato dalla fuga di notizie
si è ormai verificato. Auspichiamo che, compatibilmente con le
esigenze di accertamento e d'indagine, l'autorità giudiziaria e il
Csm possano dare una risposta istituzionale nel più breve tempo
possibile.
In questa occasione non possiamo
che ribadire ancora una volta che la credibilità del lavoro e
dell'attività del magistrato, anche fuori dell'esercizio delle
funzioni giudiziarie, passa attraverso la trasparenza e la
linearità dei comportamenti, l'indipendenza e la non contiguità
con gli altri poteri, la rigorosa professionalità e il pieno
rispetto delle regole processuali.