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AREA GENERALE | Comunicati stampa
1 febbraio 2012

Anm da Ministro Severino

La Giunta esecutiva centraledell'Anm, con la presenza di un componente di Magistraturaindipendente, è stata ricevuta oggi dal Ministro della Giustizia,Paola Severino. Nel corso dell'incontro, la Giunta ha affrontato leproblematiche legate all'istituzione dei tribunali dell'impresaprevista dal decreto legge sulle liberalizzazioni. La Giunta dopoaver valutato con favore l'intento del legislatore di concentraresu un giudice specializzato controversie di particolarecomplessità, anche al fine di realizzare una velocizzazione delleprocedure, ha tuttavia rappresentato al Ministro alcune criticitàdel testo rispetto ai valori di "specializzazione" e di"accelerazione" delle controversie riguardanti le imprese che siintendono perseguire


La Giunta esecutiva centrale
dell'Anm, con la presenza di un componente di Magistratura
indipendente, è stata ricevuta oggi dal Ministro della Giustizia,
Paola Severino.



Nel corso dell'incontro, la Giunta
ha affrontato le problematiche legate all'istituzione dei tribunali
dell'impresa prevista dal decreto legge sulle liberalizzazioni.



La Giunta dopo aver valutato con
favore l'intento del legislatore di concentrare su un giudice
specializzato controversie di particolare complessità, anche al
fine di realizzare una velocizzazione delle procedure, ha tuttavia
rappresentato al Ministro alcune criticità del testo rispetto ai
valori di "specializzazione" e di "accelerazione" delle
controversie riguardanti le imprese che si intendono
perseguire:





  1. scelta di accentramento delle
    controversie solo sui dodici tribunali già sede delle "sezioni
    specializzate in materia di proprietà industriale ed
    intellettuale". Al riguardo, si è sottolineato il rischio di creare
    notevoli difficoltà per le imprese aventi sede in territori nei
    quali non è presente la sezione specializzata, come, per fare un
    esempio, alle imprese della Sardegna per le quali la competenza
    viene attribuita al tribunale di Roma. Di conseguenza, è stato
    rappresentato come sarebbe stato preferibile optare per la
    concentrazione delle controversie presso il tribunale capoluogo del
    distretto;




  2. criteri di attribuzione della
    competenza. A tale proposito, si è evidenziata la discutibilità
    della scelta che finisce per "frastagliare" le competenze in
    materia societaria con riferimento alle dimensioni dell'impresa
    coinvolta, ma solo per alcune materie, e nemmeno le più importanti.
    Si è altresì rimarcato che tale criterio di attribuzione della
    competenza, oltre a essere fortemente opinabile, in quanto
    concentra sul tribunale specializzato controversie anche di scarsa
    importanza, escludendone invece  altre sicuramente di maggior
    rilievo (come i procedimenti di volontaria giurisdizione), rischia
    di creare un complesso contenzioso preliminare sulla competenza (si
    pensi soltanto alle questioni legate al controllo societario), tale
    da provocare un rallentamento piuttosto che un'accelerazione dei
    relativi procedimenti;




  3. adeguamento degli organici e delle
    risorse dei tribunali (o almeno di alcuni di essi)  presso i
    quali verranno istituite le sezioni. Al riguardo, si è rilevato che
    la riforma non sembra avere  valutato in modo sufficiente la
    consistenza qualitativa/numerica e la distrtbuzione sul territorio
    nazionale del contenzioso interessato dalla riforma con il rischio
    di sovraccaricare tali tribunali e di rallentare i tempi di
    definizione delle controversie.




L'Anm  ha formulato alcune
proposte al fine di riflettere sull'opportunità di ripensare
l'intervento:





  1. riprogettare  formule di
    "distrettualizzazione" che riguardino la competenza territoriale in
    materia non solo societaria e di appalti pubblici, ma anche dei
    principali rapporti commerciali tra imprese;




  2. prevedere in corrispondenza a tali
    "spostamenti" di competenza  - anche nella più ampia
    prospettiva della revisione della geografia giudiziaria - 
    adeguate variazioni delle piante organiche dei magistrati e del
    personale amministrativo degli uffici giudiziari interessati dalla
    variazione dei flussi di contenzioso nonché la possibilità di
    organizzazione di quelli "specializzati" anche con formule
    dipartimentali raggruppanti più sezioni;




  3. investire sulla telematica
    giudiziaria al fine di realizzare maggiori benefici per il mercato
    e per le imprese come dimostrano i dati economici sugli effetti
    dell'introduzione del decreto ingiuntivo telematico e
    dell'informatizzazione delle procedure esecutive e concorsuali allo
    stato avviati in un numero limitatissimo di uffici.




Il Ministro della Giustizia ha
ascoltato con grande attenzione le argomentazioni dell'Anm
assicurando che le stesse saranno oggetto di meditata riflessione
in vista dei prossimi incontri con la stessa Associazione, con
rappresentanti del Csm e con i presidenti dei tribunali.