"I fatti così come contestati
nell'ordinanza di custodia cautelare, emessa dall'autorità
giudiziaria di Milano nei confronti di un magistrato già in
servizio presso gli uffici giudiziari calabresi, appaiono di
gravità inaudita e suscitano profondo sconcerto e indignazione". Lo
afferma la Giunta esecutiva centrale dell'Anm in merito agli
sviluppi dell'inchiesta della Dda di Milano.
"Al di là dell'allarmante vicenda
penale - prosegue - e nella doverosa attesa dei successivi
approfondimenti investigativi, l'Anm riafferma la centralità della
questione morale, a fronte di ogni situazione che possa
compromettere gravemente la funzione giudiziaria e l'immagine della
magistratura, ed esprime massimo rispetto e forte apprezzamento per
l'opera di quanti sono impegnati nell'azione di aggressione e
contrasto alla criminalità organizzata, nella certezza che la
magistratura saprà accertare e reprimere con il massimo rigore
comportamenti quali quelli che sono stati ipotizzati. L'Anm -
conclude la Giunta - ribadisce che la magistratura è un corpo sano,
in cui non esistono sacche di impunità, e al riguardo conforta la
capacità dei magistrati di trovare essi stessi gli strumenti
necessari per individuare e sanzionare con severità, anche
all'interno, ogni comportamento contrario alla legge.