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23 ottobre 2015

Relazione di Antonio Decaro, sindaco di Bari

XXXII Congresso Nazionale ANM


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Signor Presidente della Repubblica,
 
è un grande onore per me, da sindaco di Bari e della Città metropolitana, augurarLe il benvenuto in occasione dell’avvio dei lavori del trentaduesimo congresso dell’Anm.


Oggi consentitemi di dire, anche a nome dei baresi, che siamo particolarmente orgogliosi di accogliere la magistratura associata, alla presenza del Presidente della Repubblica, delle più alte cariche dello Stato e dei rappresentanti del Governo, in questo teatro, il Teatro Petruzzelli.

Un teatro, costruito agli inizi del Novecento grazie allo spirito imprenditoriale e alla tenacia della borghesia barese, che è stato ricostruito con la stessa tenacia dai baresi 18 anni dopo l’incendio doloso che lo distrusse, lasciando al suo posto un cratere fumante nel cuore della città.

Le vicende di questo teatro - la costruzione, la distruzione e la ricostruzione – segnano altrettante tappe della storia di una città che non si è mai ripiegata su se stessa, non si è rassegnata e non è rimasta ostaggio delle crisi economiche, delle contrapposizioni politiche e della pervasiva presenza della criminalità organizzata, che vide proprio nell’incendio del Petruzzelli uno dei momenti di massima espansione.

Se oggi siamo qui, è perché questa città del Sud, nonostante tutto, è stata capace di reagire, di rispondere allo sfregio che le era stato arrecato, di ricostruire uno dei simboli della propria identità culturale, che oggi ospita uno dei quattordici Enti lirici italiani.

E siamo orgogliosi di essere qui anche perché in Puglia, e a Bari, si è consumata in questi anni una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata che ha visto impegnati la magistratura, le forze dell'ordine, le istituzioni e i cittadini baresi.

La nostra città è diventata tristemente famosa, non molto tempo fa, per le vittime innocenti di mafia, i giovanissimi Michele Fazio e Gaetano Marchitelli. Ma oggi Bari è famosa anche perché da quelle tragiche vicende è nato, grazie all'impegno dei loro familiari, un movimento antimafia e di difesa della legalità che ha contribuito in modo decisivo a fare giustizia: gli assassini di Michele Fazio e Gaetano Marchitelli sono stati processati e condannati, dimostrando, nei fatti, che non c'è scampo per chi vive nell'illegalità.

Abbiamo fatto enormi passi in avanti, è vero, ma siamo consapevoli che molta strada resta ancora da fare.

In questi giorni si sta celebrando il processo agli imputati dell'omicidio di un altro giovane, Florian Mesuti, di nazionalità albanese, barbaramente ucciso il 28 ottobre dell’anno scorso solo perché era intervenuto a sedare una rissa tra ragazzini. Anche in questo processo il Comune si è costituito parte civile, accanto alla famiglia di Florian: perché qui a Bari, dove 24 anni fa la Vlora ha fatto irrompere con forza nella nostra vita la necessità dell’accoglienza di un’umanità in fuga dalla disperazione, non abbiamo mai fatto distinzione tra italiani e stranieri di fronte alla legge.

Onoriamo il ricordo di Florian come di Michele, Gaetano, e di Cosimo Mizzi perché vogliamo dimostrare che questa città è di tutti coloro i quali rispettano il prossimo e la legge, e non di chi pretende di affermare, con la violenza, le logiche del predominio mafioso.

Sappiamo tutti che la lotta per la giustizia non è soltanto lotta alla criminalità, comune e organizzata. Per questo è compito di tutti i livelli dell’amministrazione essere di esempio per i suoi cittadini, combattere la corruzione, il malaffare, il clientelismo, che sono le altre facce del potere mafioso.

Per farlo è tempo  di ricercare ed individuare insieme un punto di equilibrio tra effettività della prevenzione dei comportamenti e dei reati corruttivi ed esigenza di non gravare e appesantire ulteriormente l’organizzazione amministrativa degli enti pubblici.

In questo percorso di legalità e di giustizia abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno della costante presenza delle istituzioni, del lavoro dei magistrati, dell'attenzione e dell'aiuto del governo. Com'è noto, a Bari viviamo ormai da troppo tempo il disagio di un’amministrazione della giustizia ospitata in spazi inidonei e fatiscenti, che non corrispondono affatto alla qualità del lavoro di chi opera al loro interno.

Un grande studioso francese ha scritto che la giustizia non può esistere al di là dei suoi simboli, così come il diritto non può fare a meno delle sue forme. A Bari abbiamo bisogno anche di questo: di una sede giudiziaria che costituisca un presidio di legalità, allo stesso modo in cui il Teatro Petruzzelli rappresenta lo spirito di impresa e la cultura.
Ma questo non possiamo farlo da soli. Abbiamo bisogno del concorso di tutti, dei ministeri interessati, delle istituzioni locali, del Csm, degli operatori della giustizia. Signor Presidente un primo significativo risultato, su questo tema, l’abbiamo ottenuto: il 16 dicembre scorso la commissione di manutenzione ha deliberato all’unanimità il proprio parere favorevole alla realizzazione del Polo della Giustizia sull’area di due caserme dismesse, messe prontamente a disposizione dal Governo su richiesta dell’Amministrazione comunale.

È  solo un punto di partenza. Ora bisognerà, con l’impegno di tutti, in particolar modo del Ministero della Giustizia, avviare celermente le fasi propedeutiche affinché l’opera si possa realizzare.

Con questo auspicio, e con sentimenti insieme di affetto, amicizia e deferente rispetto Le rinnovo, a nome mio e dei cittadini baresi, il più caloroso benvenuto, rivolgendo al Presidente dell’ANM Rodolfo Maria Sabelli e a tutti i magistrati qui presenti i migliori auguri di buon lavoro.


Antonio Decaro
Sindaco di Bari



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