Recenti vicende di cronaca impongono una rinnovata riflessione da parte della magistratura associata sulla questione morale, sia sul versante associativo, sia sul versante della normazione primaria e secondaria, in materia di organizzazione degli uffici e responsabilità di coloro che ricoprono incarichi direttivi o semidirettivi.
E' indispensabile che in tutte le sedi associative e istituzionali si attui un' effettiva vigilanza sull’etica dei nostri comportamenti al fine di evitare che la condotta censurabile di pochi abbia gravi ricadute in termini di credibilità sull'operato dei magistrati che quotidianamente danno prova di serietà professionale, spirito di sacrificio ed imparzialità.
L'ANM si impegna a promuovere
1) la modifica del codice deontologico, inserendo un espresso divieto per ogni magistrato di accettare regalie sotto qualsiasi forma nonché prevedendo il rispetto di criteri di adeguata economicità nella liquidazione degli incarichi agli ausiliari del Magistrato oltre ad una opportuna rotazione negli incarichi degli stessi;
2) la modifica dello Statuto, prevedendo: a) la decadenza automatica dell'associato sottoposto alla misura cautelare penale o disciplinare della sospensione dalle funzioni b) il potere di impulso, da parte delle Giunte Sezionali, per adire il Collegio dei Probiviri, secondo l’articolato specificato nel documento esplicativo che si allega al presente.
L'ANM chiede al CSM
di rielaborare in termini di circolare la risoluzione dell' 1 luglio del 2010 in ordine ai poteri di vigilanza del Consiglio Giudiziario, chiarendo e specificando che i poteri di vigilanza debbano essere indirizzati anche alla verifica dell’equa distribuzione degli incarichi, da parte dei magistrati, tra i professionisti.
L'ANM chiede infine al legislatore di prevedere un meccanismo analogo a quello dell'art 23 disp. att. c.p.c (rubricato "vigilanza sulla distribuzione degli incarichi") in tutti i settori della giurisdizione e con riferimento a tutti gli ausiliari del giudice, in modo che la regola della tendenziale rotazione ed equilibrata ripartizione degli incarichi, del tutto compatibile con la necessità di un rapporto fiduciario tra il giudice ed il suo ausiliario, assurga a regola giuridica di carattere generale.
Si rinvia al documento esplicativo per un'articolata formulazione delle sintetiche proposte sopra formulate.
Roma, 13 febbraio 2016