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27 settembre 2016

Sistema giudiziario a rischio paralisi

l’ANM riunisce a Roma i capi degli uffici giudiziari per lanciare l’allarme sulla carenza del personale amministrativo

I capi degli uffici giudiziari del Paese riuniti a Roma per denunciare pubblicamente la gravissima situazione di crisi e la reale emergenza in cui si trova la giustizia a causa dell’imponente scopertura di organico del personale amministrativo e dell’intollerabile carenza di risorse. L’appuntamento è sabato 1° ottobre, alle ore 11, nell’Aula Magna della Corte di Cassazione, dove si svolgerà il Comitato Direttivo Centrale straordinario dell’Associazione Nazionale Magistrati, al quale parteciperanno con il presidente dell’ANM Piercamillo Davigo, il segretario generale Francesco Minisci e i componenti della Giunta, il procuratore generale e il segretario generale della Cassazione Pasquale Ciccolo e Giovanni Mammone; il procuratore nazionale antimafia aggiunto Giovanni Russo; i procuratori Giuseppe Amato (Bologna), Fernando Asaro (Gela), Paolo Auriemma (Viterbo), Tommaso Buonanno (Brescia), Roberta Buzzolani (Sciacca), Federico Cafiero de Raho (Reggio Calabria), Alessandro Cannevale (Spoleto), Antonino Cappelleri (Vicenza), Giovanni Conzo (f.f. Benevento), Giuseppe Creazzo (Firenze),  Emanuele Crescenti (Barcellona Pozzo di Gotto), Alessandro Crini (Pisa), Armando D'Alterio (Campobasso), Giuseppe De Falco (Frosinone), Luigi De Ficchy (Perugia), Giampiero Di Florio (Vasto), Eugenio Facciolla (Castrovillari), Domenico Fiordalisi (Tempio Pausania), Gian Luigi Fontana (Busto Arsizio), Francesco Greco (Milano), Massimo Lia (Gorizia), Alberto Liguori (Terni), Francesco Menditto (Tivoli), Cataldo Motta (Lecce), Giuseppe Nicolosi (Prato), Francesco Prete (Velletri), Giuseppe Saieva (Rieti), Armando Spataro (Torino), Giuseppe Volpe (Bari), Carmelo Zuccaro (Catania); i procuratori aggiunti Domenico Airoma (Napoli Nord), Angelantonio Racanelli (Roma); i procuratori generali Valeria Fazio (Genova), Leonida Primicerio (Salerno), Luigi Riello (Napoli), Anna Maria Tosto (Bari); l’avvocato generale Angela Tomasicchio (Bari); i presidenti di Corte d’Appello Giuseppe De Carolis di Prossedi (Napoli), Luciano Gerardis (Reggio Calabria), Giuseppe Meliadò (Catania), Luciano Panzani (Roma),  Rosa Sinisi (Potenza); la presidente di sezione Annaleila Dello Preite (Genova); i presidenti di Tribunale Vincenzo Amato (Nuoro), Guglielmo Avolio (Trento), Roberto Carrelli Palombi (Siena), Caterina Chiaravalloti (Castrovillari), Aldo Criscuolo (Perugia), Giovanni De Marco (Barcellona Pozzo di Gotto),  Vincenzo Di Giacomo (Isernia), Paolo Fiore (Gela), Eugenio Forgillo (Avezzano), Sergio Fusaro (Padova), Salvatore Laganà (Pisa), Catello Marano (Nocera Inferiore), Francesco Monastero (Roma), Alfonso Pappalardo (Brindisi),  Nicola Pisano (Prato), Marilena Rizzo (Firenze), Rossella Talia (Rimini), Massimo Terzi (Torino),  Lanfranco Vetrone (Potenza); i presidenti di sezione Rosa Anna Depalo (Bari),  Cesare Tacconi (Milano); i giudici Arianna Sbano (Ancona), Angelo Piraino (Termini Imerese).


Sono passati ormai 19 anni dall’ultimo bando di concorso per l’assunzione di funzionari, assistenti giudiziari e cancellieri. Per effetto dei pensionamenti e del transito in altre amministrazioni o ruoli l’organico del personale presenta una scopertura di oltre 9.000 unità pari a circa il 21% della dotazione.E’ un dato allarmante che comporta il rischio concreto del blocco del sistema giudiziario, con l'impossibilità di rispondere alla domanda di giustizia dei cittadini.La collaborazione del personale amministrativo è fondamentale e imprescindibile per l’assistenza ai magistrati nei procedimenti e per le essenziali attività successive all’adozione dei provvedimenti, per cui la sempre maggiore carenza, che ha raggiunto livelli inaccettabili, porta evidenti effetti negativi su ogni aspetto dell’esercizio della giurisdizione.L’allarme riguarda sia il settore civile, nel quale i carichi di lavoro sono insostenibili, sia quello penale, dove l’insufficienza di assistenti e cancellieri, rallentando le procedure, incide anche sulla prescrizione dei reati, vanificando l’azione giudiziaria.Un intervento è improcrastinabile: è necessario un bando straordinario del ministro della Giustizia per il reclutamento di personale amministrativo qualificato da destinare agli uffici giudiziari se si vuole scongiurare la paralisi dell’intero sistema giudiziario italiano, che sarà inevitabile senza le misure invocate.


 



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