30 ottobre 2019
Una quercia sulle colline di Gerusalemme per il giudice Antonino Giannola
L'omaggio a 59 anni dal suo omicidio, fu ucciso a colpi di pistola il 26 gennaio 1960
Cinquantanove anni dopo il suo omicidio, significativo omaggio al giudice Antonino Giannola, già inserito nell'elenco "Le rose spezzate" dell'Associazione Nazionale Magistrati, che raccoglie i nomi dei magistrati morti mentre svolgevano le loro funzioni di servizio.
In sua memoria oggi, nella foresta presidenziale di Tzora, sulle colline di Gerusalemme, è stata messa a dimora una quercia in prossimità di quelle intitolate agli altri 27 magistrati assassinati dalla criminalità, nei pressi della stele commemorativa, alta 7 metri, con inciso l'elenco dei magistrati uccisi. Sulla stele è riportata la frase: "Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola". Giannola è - così come lo definisce il Csm il 26 gennaio scorso - "il primo magistrato italiano ucciso in ragione della funzione esercitata". Nato a Partinico nel 1906, Giannola era presidente del Tribunale di Nicosia, quando fu ucciso a colpi di pistola, il 26 gennaio del 1960, durante una udienza. All'assassino, che prima di sparare urlò che voleva "uccidere la giustizia", furono concesse le attenuanti dell'infermità mentale.