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29 novembre 2019

La Relazione del Presidente dell'ANM Luca Poniz

Genova, 34° Congresso dell'Associazione Nazionale Magistrati


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Signor Presidente della Repubblica, Signora Presidente del Senato, Signor Presidente della Corte Costituzionale, Signor Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura; Autorità; gentili ospiti; care colleghe, cari colleghi; cittadine e cittadini.


A nome dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ho l’onore di rappresentare, porgo a tutti Voi il migliore   benvenuto al nostro XXXIV Congresso.


Rivolgo un deferente saluto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ci onora della Sua presenza: è un privilegio, di cui i Magistrati italiani, Signor Presidente, Le sono profondamente grati.   


Un grazie di cuore al Sindaco, Marco Bucci, alla città di Genova, ed a tutte le istituzioni, per la preziosa ospitalità che ci hanno riservato, e per l’entusiasmo con cui hanno accolto la scelta di questa splendida città come sede del nostro  Congresso, offrendoci un luogo prestigioso e bellissimo come questo Teatro.


Un teatro che, grazie alla visionaria intuizione dei suoi grandi progettisti, si presenta come un’ideale piazza genovese, una sorta di agorà, ove  siamo lieti che, oggi, si affollino magistrati, esponenti delle istituzioni, avvocati e giuristi, cittadine e cittadini, moltissimi studenti, per interrogarsi, con noi, sui tanti cruciali temi  di questo Congresso.


Scegliere Genova  è stato un doveroso tributo ad una città colpita profondamente da una tragedia – il crollo del ponte Morandi, in quel terribile ed indimenticabile 14 agosto 2018 - che ha scosso l’intera comunità nazionale.  Una città segnata negli ultimi anni – e persino in questi difficilissimi giorni… - anche da altri eventi drammatici ai quali ha saputo reagire, sempre, con coraggio, forza straordinaria e grande impegno civile;  un impegno che ha visto unite le istituzioni tutte, e tra esse anche la Magistratura genovese, chiamata al difficile compito di dare una risposta, la più urgente possibile, alle domande di Giustizia che da simili eventi naturalmente conseguono.


Ai colleghi genovesi – preziosi anche per la fondamentale collaborazione offertaci per questo nostro evento - un segno di attenzione e vicinanza, per il loro non facile lavoro, dal cui esito la comunità attende risposte fondamentali: l’accertamento e la conseguente sanzione delle eventuali responsabilità, essenziale  in quanto irrinunciabile risposta di Verità e Giustizia.  


Ma la scelta di Genova vuole  esprimere anche un tributo alla sua lunga e gloriosa storia,  che si è intrecciata profondamente a quella del nostro Paese, cui ha fornito un importante contributo  di tradizione e di cultura. Il solo ‘900 annovera una straordinaria generazione di letterati e poeti, le cui opere sono state anche una parte essenziale della nostra formazione giovanile;  come non ricordare qui l’ermetismo esistenzialista di Eugenio Montale, senza i cui versi la cultura, italiana ed europea, sarebbe stata infinitamente più povera?


Tra i grandi protagonisti della cultura di Genova abbiamo ritenuto doveroso ricordare nel nostro Congresso Fabrizio De André, in chiusura dell’anno in cui si è celebrato il ventennale della sua scomparsa; non certo della sua assenza, perché vive con noi la sua straordinaria eredità, che ha reso e rende il nostro immaginario, ed i nostri interrogativi,  più ricchi e vivi. La sua poetica, profondamente ispirata ai temi della vita, della sua anche dolorosa quotidianità, e dunque anche alla giustizia ed all’ingiustizia, ci sono sembrati un’imperdibile occasione per farne rivivere, qui, alcuni dei versi più straordinariamente vicini alle nostre riflessioni: alcuni sinistramente profetici, altri sarcastici, fino all’irriverenza,  nei confronti del Potere, e dunque anche del mondo dei Giudici e della Giustizia, e proprio per questo, noi crediamo, straordinariamente utili per meglio comprendere e, forse, comprenderci, con levità, e un pizzico di necessaria ironia. Abbiamo affidato il difficile compito di interpretare alcune canzoni di De André ad un giovane e bravissimo artista, Niné Ingiulla; e siamo davvero lieti di poterlo fare alla presenza della Signora Dori Ghezzi, che salutiamo calorosamente,  ringraziandola sinceramente per aver accettato l’invito ad essere presente, oggi, tra noi per condividere questo emozionante ricordo.






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Relazione Presidente Poniz 34 congresso 2019 | pdf, 504 kb

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