1 dicembre 2019
La mozione del 34° Congresso ANM
I magistrati italiani riaffermano il valore insostituibile dell’associazionismo giudiziario
L’Associazione ha assunto nel tempo un ruolo di riconosciuto prestigio, che ne ha restituito l’immagine e la sostanza di soggetto istituzionale. Tale autorevolezza le ha consentito di presidiare con fermezza gli essenziali principi dell’autonomia e indipendenza della magistratura e di interloquire a tutela dei medesimi.
L’ANM, fondando la sua azione sui valori costituzionali comuni a tutti i magistrati, ha dimostrato di esserne fedele baluardo anche quando si è trattato di fornire una prima risposta al recente scandalo che ha investito il CSM. In questo modo, ha dato voce a tutti i colleghi che, con le immediate e affollate assemblee locali, hanno espresso il loro sdegno e chiesto a gran voce un netto cambio di rotta rispetto a ogni degenerazione correntizia.
In questa prospettiva, i diversi gruppi che compongono l’associazione devono recuperare la loro funzione di luoghi di confronto ideale ed elaborazione culturale. Il pluralismo culturale, infatti, rappresenta una ricchezza, costituendo elemento essenziale dell’identità stessa dell’ANM, in seno alla quale le diverse visioni si confrontano e trovano una sintesi sulla base dei valori costituzionali comuni.
Consapevoli del ruolo e dei propri doveri i magistrati italiani ribadiscono, a fronte dei gravi fatti emersi, la centralità dell’etica della funzione giudiziaria e riaffermano come prioritaria esigenza l’adempimento dei doveri di correttezza, trasparenza e decoro nell’esercizio della giurisdizione, in tutti gli organi di governo autonomo e nell’impegno associativo.
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