7 dicembre 2022
Intercettazioni. «In alcune indagini sono l`unico strumento. Ispezioni? Ingenerose»
L'intervista del presidente Santalucia al Corriere della Sera
di Fabrizio Caccia
Presidente Santalucia, ieri in Senato il ministro Nordio si è scagliato contro lo «strumento micidiale» delle intercettazioni sui giornali. Come replica l'Anm?
«Ho trovato le parole del ministro dure e ingenerose. A noi non piace intercettare la gente, violare la privacy e la riservatezza delle persone, ma faccio un esempio: come lo rompi il patto tra corruttore e corrotto? Lì nessuno parla e l`intercettazione è l`unico strumento che possa cercare d`introdursi in quel vincolo d`omertà. E ancora: s`intercetta più da noi che nei Paesi anglosassoni? Nordio dimentica forse che in Inghilterra possono farlo pure le forze di polizia e che il nostro soprattutto è un Paese con un alto tasso di criminalità organizzata: le intercettazioni sono tante anche perché sono tanti i latitanti da catturare...».
Il ministro, però, ha annunciato ispezioni immediate in caso di violazioni del segreto istruttorio.
«Anche qui è stato ingeneroso. Come ci fosse un pregiudizio: le fughe di notizie sono opera dei magistrati, punto. Io non accuso nessuno, ma ricordo che le intercettazioni in un processo finiscono in tante mani. Comunque non saremo noi ad impedire il lavoro degli ispettori: la selezione e l`uso pilotato di un`intercettazione è un reato grave. Però c`è stata una riforma nel 2o17-2018 il cui obiettivo era proprio di evitare la diffusione indebita delle intercettazioni: perché il ministro, prima di mettere qualcuno sul banco degli imputati, non va a vedere se la legge ha prodotto effetti positivi o no? Io non so se la diffusione di notizie cui ha fatto riferimento sia recente o appartenga al passato, quale memoria ne abbia».
I rapporti si fanno subito tesi tra voi?
«No. Col ministro abbiamo già avuto degli incontri, siamo tutti uniti sulla necessità di restituire maggiore efficienza al sistema giustizia: è un obiettivo previsto dal Pnrr e insieme lo vogliamo e dobbiamo perseguire. Siamo d`accordo anche quando dice che per i reati minori è giusto trovare soluzioni migliori del carcere...».
Però, dopo la vittoria del centrodestra, lei disse: il nuovo governo non tenti di metterci in riga. Cosa pensa oggi?
«Il quadro delle riforme costituzionali che vengono preannunciate mi preoccupa. Se la politica pensa a una riforma, è legittimo. Ma noi avremo diritto di parola e prenderemo parte al dibattito con le nostre idee».
Perché è preoccupato?
«L`architettura costituzionale del potere giudiziario non andrebbe toccata. La nostra?Carta costituzionale è ancora molto vitale, più che cambiarla basterebbe metterla in pratica. L`obbligatorietà dell`azione penale e l`unità delle carriere sono i due pilastri di questa architettura. L`azione discrezionale, invece, aprirebbe al controllo politico. Così come il pm separato dalla giurisdizione diventa controllabile. Con l`azione discrezionale e la separazione delle carriere cambia il volto della giustizia. E non cambia in meglio».