L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.
    

26 ottobre 2013

Anm: Basta con gli attacchi alle toghe

Fonte: la Repubblica


Ben 47 pagine, ma il nome di Berlusconi non c' è mai. Tre anni fa non l'avevano neppure invitato, pur se era il premier, stavolta neppure lo citano. Rodolfo Maria Sabelli, il presidente dell' Anm, è fatto così, istituzionale al massimo. È per questo che, in più di un passaggio della relazione che apre il congresso delle toghe, Napolitano seduto in prima fila lo applaude. Non parla, ma già la sua presenza è di garanzia rispetto ai giudici italiani che gridano come sempre la loro voglia di indipendenza. Berlusconi era e resta il "nemico", il fattore B non solo continua a bloccare le riforme necessarie, ma rischia pure di provocare un oscuramento mediatico sulla giustizia. Se ne parla solo se c' è lo scontro, la si ignora se la rissa non c' è e la magistratura finisce nel cono d' ombra. Sabelli cerca di bucare il cono. Con più di una frase polemica che colpisce proprio l' innominato Berlusconi. Come questa, «proseguono provocazioni e attacchi verbali, legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensivee diffamatorie». L' ultimo casoè quello del rinvio a giudizio del Cavaliere per la compravendita dei voti. Sabelli chiede che «le sentenze si rispettino», perché i magistrati «non sono al servizio di una classe politica» e attaccarli frontalmente equivale «a mettere in pericolo la democrazia». Il clima «avvelenato» ha segnato il percorso delle riforme, studiate per «riformare i magistrati e non la giustizia». Esempi? Separare le carriere, responsabilità civile delle toghe, minori poteri del Csm. Ancora e sempre «leggi ad personam». Le riforme che Sabelli vorrebbe sono altre, le elenca motivandole, una nuova legge sull' anti-corruzione, «una radicale riforma della prescrizione», via la Bossi-Fini e il reato di clandestinità «inutile e dannoso» perché complica pure i processi contro gli scafisti, «pene attenuate per il piccolo spaccio», subito il ripristino di un serio falso in bilancio. E l' amnistia e l' indulto che si profilano? Soluzioni «effimere e provvisorie» le boccia Sabelli, convinto però che alla fine, strangolato dai ricorsie dagli indennizzi per il sovraffollamento nelle carceri, il Parlamento sarà costretto a varare. Misure su cui i magistrati sono divisi, da giorni ormai corre il confronto nelle mailing list tra favorevoli e contrari. Ma l' ex di Mani pulite Pier Camillo Davigo parla dell' amnistia come di un intervento che, solo a nominarlo, «porta a un calo del ricorso ai riti alternativi e a un aumento dei processi ordinari». Tra gli invitati non figura neppure il nome di un ex toga come Antonio Ingroia. Sabelli, uno che da pm a Roma non salutava neppure i giornalisti, è per un magistrato che sta nei suoi panni, tant' è che sollecita la riforma per l' ingresso e l' uscita dalla politica dei colleghi. In sintonia col primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che boccia «gli eccessi mediatici» di alcune toghe. Magistrati auto-moderati dunque. Quelli che piacciono a Napolitano, ma anche ad Anna Maria Cancellieri. Il Guardasigilli chiede ai magistrati di essere «imparziali nell' esercizio della giurisdizione». In compenso lei si farà «garante e custode della loro indipendenza». Con la promessa, se il governo tiene, di fare «riforme importanti e coraggiose», soprattutto «sistematiche». Giusto quello che le toghe vanno chiedendo da sempre.



stampa
Stampa

ANM risponde

Le domande e le curiosità sul funzionamento e gli scopi dell'ANM

Poni la tua domanda


Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su notizie ed eventi dell'Associazione Nazionale Magistrati