16 settembre 2024
“Delegittimare le toghe indebolisce lo Stato”
La vicepresidente Maddalena al Quotidiano Nazionale
di Alessandro D’Amato
Vicepresidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Alessandra Maddalena, Matteo Salvini dice che ha difeso i confini nella vicenda Open Arms, e che era il suo dovere di ministro. È così?
Salvini ha il diritto di difendersi come qualsiasi imputato ma mi aspetterei, soprattutto da chi ricopre ruoli istituzionali di tale rilievo, atteggiamenti rispettosi della magistratura e della delicatissima funzione che svolge. Nutro un profondo rispetto per le istituzioni e auspico analogo rispetto.
La premier Meloni si è schierata con il suo alleato aprendo l'ennesima frattura con la magistratura e parlando di un «precedente gravissimo». È l'ennesimo scontro tra centrodestra e magistrati o c'è qualcosa di più?
Mi preoccupa il clima di sempre maggiore sfiducia che si cerca di alimentare nei confronti della magistratura, lasciando intendere che faccia politica attraverso i suoi provvedimenti e che voglia ostacolare l'azione di governo. E’ semplicemente falso. Questa continua opera di delegittimazione non fa bene al Paese, indebolisce uno dei pilastri dello Stato di diritto.
Più in generale il leader della Lega sembra voler “buttarla in politica” di fronte a un'accusa che riguarda invece il codice penale. I giudici si sentono sotto pressione su questo?
Le ripeto, Salvini da imputato ha il diritto di difendersi, ma non dovrebbe mai dimenticare il peso che hanno certe affermazioni. Ogni tentativo di condizionamento dell'operato dei giudici in un singolo processo a carico di un politico rappresenta un tassello di una pericolosa campagna di delegittimazione dell'intera istituzione.
I giudici di Palermo sono soli?
L’Associazione nazionale magistrati è intervenuta, esprimendo concetti e preoccupazioni condivise dall'intera categoria.
Toti ha affermato per mesi di essere innocente, poi ha detto che i pm gli hanno dato ragione e che il patteggiamento non è un'ammissione di colpa. Secondo lei?
Neppure in questo caso mi compete entrare nel merito della vicenda. Posso solo dire che il patteggiamento è una legittima scelta processuale, che però si traduce comunque in un accordo con il pubblico ministero e comporta una rinuncia a far valere la propria difesa in giudizio.