23 ottobre 2024
Dal congresso Iaj un monito al governo italiano
Concluso il meeting dell'Associazione internazionale dei magistrati in Sudafrica
Arriva da Città del Capo – dove si è riunita l’Associazione internazionale magistrati (Iaj) per il congresso annuale – un nuovo allarme sul disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere.
A sollevarlo è l’Associazione europea dei giudici (Eaj) in una lettera indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio, in cui si invita il governo italiano a non proseguire sulla strada della riforma che – per i giudici europei – mette a repentaglio la necessaria indipendenza della magistratura e l’equilibrio tra i poteri voluto dalla Costituzione italiana.
Alla missiva è allegata la risoluzione firmata a Varsavia il 26 aprile scorso in cui si definivano le proposte di riforma “un grave attacco all’indipendenza della magistratura, un indebolimento dell'attuale equilibrio dei poteri in Italia e una chiara violazione degli standard Ue”. Rilievi rimasti inascoltati, tanto che l’Associazione europea ha deciso di fare un passo in più e rivolgersi direttamente al governo dopo un confronto con l’Anm. La delegazione italiana aveva proposto una nuova mozione per mettere in evidenza le criticità della riforma. Un atto di indirizzo tradotto proprio nella lettera inviata dal presidente dell’Eaj, Mikael Sjoberg, al governo guidato da Giorgia Meloni.
Il board dell’Eaj si sofferma sullo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura e sull’introduzione dell’Alta Corte – sottolineando che “le procedure disciplinari sono un elemento importante dell'autogoverno e non dovrebbero essere dominate da influenze (politiche) esterne”. Quanto ai due distinti Csm si mette in evidenza che “un organo comune per giudizi e pubblici ministeri assicura la possibilità di una forte rappresentanza e di uno scudo efficace contro l'indebita influenza sulla magistratura”.
E ancora si rileva che “in reazione alle esperienze del regime fascista, gli estensori della Costituzione italiana del 1946 calibrarono i rapporti di forza tra i poteri dello Stato”. Per poi concludere: “questo equilibrio e la necessaria indipendenza del potere giudiziario sono messi a repentaglio se la riforma venisse adottata, per questo l’Eaj esorta ancora una volta le autorità italiane ad astenersi dai cambiamenti previsti”.
Nel documento si spiega inoltre – come già indicato nella risoluzione di aprile – che il sorteggio per i membri del nuovo Csm previsto nel ddl costituzionale “è chiaramente in conflitto con gli standard europei in base ai quali i membri degli organi di autogoverno giudiziari devono essere scelti da loro pari”. Posizione “espressa anche dalla Commissione europea nella Relazione sullo Stato di diritto 2024”.
L’iniziativa è stata decisa nella città sudafricana, dove dal 18 al 22 ottobre la magistratura associata di tutto il mondo si è riunita per fare il punto sui dossier che riguardano il mondo della giustizia, a partire dall’indipendenza della magistratura. In questo contesto è maturata anche la decisione dell’Eaj di scrivere all’esecutivo italiano, dopo un costante confronto con la delegazione dell’Anm che nell’ultimo anno – a partire dal congresso di Taipei nel 2023 - ha sempre aggiornato il board europeo sugli sviluppi legislativi nel nostro Paese.
Tra gli altri temi del meeting internazionale, la lotta alla corruzione e al narcotraffico. E una serie di focus su diversi argomenti tra i quali il controllo sui cosiddetti precursori di sostanze stupefacenti e l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle attività giudiziarie. Prossimo appuntamento con il congresso dell’Iaj tra un anno, in Azerbaigian.