11 giugno 2010
Anm sulle polemiche in materia di art. 41 bis dell'O.P.
La Giunta esecutiva centrale dell'Anm esprime il suo sconcertoper i toni e i contenuti utilizzati, qualche giorno fa, da unesponente delle istituzioni commentando un provvedimentogiurisdizionale che ha revocato l'applicazione del regimecarcerario di cui all'art 41 bis ordinamento penitenziario adalcuni condannati per fatti di mafia.
La Giunta esecutiva centrale dell'Anm esprime il suo sconcerto
per i toni e i contenuti utilizzati, qualche giorno fa, da un
esponente delle istituzioni commentando un provvedimento
giurisdizionale che ha revocato l'applicazione del regime
carcerario di cui all'art 41 bis ordinamento penitenziario ad
alcuni condannati per fatti di mafia.
Naturalmente ogni critica alle decisioni giudiziarie è
legittima, a condizione che non si trasformi nell'insulto gratuito
e nell'accento esplicitamente intimidatorio. E, d'altronde, nelle
menzionate dichiarazioni polemiche non vengono neppure indicati i
motivi della presunta inaccettabilità del provvedimento sotto il
profilo della correttezza giuridica o dell'errata considerazione
degli interessi in gioco.
Il rispetto sempre doveroso della sensibilità delle vittime di
gravi fatti di mafia non può trascurare la delicatezza dei compiti
della magistratura di sorveglianza e la complessità di certe
decisioni, sempre in bilico tra esigenze di tutela della
collettività e garanzie minime di rispetto della dignità del
detenuto.
L'Anm, infine, coglie l'occasione per auspicare un dialogo
costruttivo in ordine alle problematiche di fondo del regime
carcerario per soggetti riconducibili al crimine organizzato, anche
al fine di un aggiornamento della legislazione sulla base delle
esperienze acquisite e dei mutamenti avvenuti.