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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

13 settembre 2014

"Solo slogan per mascherare misure inefficaci"

Il segretario dell'ANM Maurizio Carbone al Messaggero sulla riforma della giustizia

ROMA Ferie di tutti i magistrati - ordinari, contabili, amministrativi, militari, procuratori e avvocati dello Stato - tagliate da 45 a 30 giorni (piu` sei di festivita` soppresse) a partire dal 2015; sospensione feriale dei tribunali dal 6 al 31 agosto, anziche´ dal 1 agosto al 15 settembre. E' il sedicesimo articolo del decreto legge per abbattere l'arretrato civile, fortemente voluto dal premier Renzi e firmato ieri dal Capo dello Stato, che rischia di offuscare le novita` del provvedimento (divorzi e separazioni senza piu` mettere piede in tribunale, ad esempio). Un articolo che sta avvelenando un clima che la magistratura avverte come punitivo nei propri riguardi. Perche´, contemporaneamente al via libera del Quirinale al decreto, sul sito del governo, nella rubrica «passo dopo passo»,una nuova slide compare nella sezione dedicata alla riforma della giustizia. Cosi' recita: «meno ferie ai magistrati, giustizia piu` veloce».
LA PROTESTA
L'Anm va su tutte le furie: «Slogan propagandistici e frasi ad effetto servono solo a mascherare una riforma che nella sostanza non porta a nulla - afferma il segretario generale Maurizio Carbone - I treni dei processi vanno lenti? Anziche´ cambiare il sistema ferroviario ci si limita a ridurre le ferie del capostazione». Anche gli avvocati storcono il naso, piu` che altro sulla riduzione della sospensione feriale nei tribunali. Se per Nicola Marino, presidente dell’Organismo unitario dell'avvocatura, «e` assolutamente comprensibile la riduzione delle ferie dei magistrati» perche´ «45 giorni sono francamente un ingiustificato privilegio in un Paese in piena crisi di competitivita`», il periodo di chiusura estiva dei tribunali non dovrebbe scendere sotto i 30 giorni. Anche gli avvocati, cosi` come i magistrati, si dicono certi che «questa misura non incidera` sul recupero di efficienza della nostra macchina giudiziaria ne´ sulla situazione dei lunghi tempi di durata del processo civile». Ma gli slogan di Renzi, come quello sulla responsabilita` dei magistrati («chi sbaglia paga»), stanno facendo partire in salita pacchetto di riforma sulla giustizia di cui, ad ora, si conoscono soltanto il dl civile (che verra` incardinato al Senato) e il ddl sulla responsabilita` civile.
LE NOVITA'
Sulla questione ferie il ministro della Giustizia Orlando, l'altro giorno, ha garantito all'Anm che in sede di conversione si terra` conto della «specificita` dell'attivita` dei magistrati». Probabilmente con un emendamento che so- spenda i termini di deposito delle sentenze dei giudici che stanno per andare in ferie. I 23 articoli contengono in ogni caso ben altre novita`. Per le cause pendenti in primo grado e in appello, ad eccezione di quelle in materia di lavoro e sui diritti indisponibili, al momento dell'entrata in vigore del decreto le parti potranno chiedere di promuovere un arbitrato. Il lodo avra` valore di sentenza e gli arbitri saranno scelti tra avvocati iscritti all'albo da almeno tre anni. Per disincentivare i ricorsi dilatori viene introdotto il principio generale del «chi perde paga». Il decreto affida un ruolo fondamentale agli avvocati per dimezzare la mole di 5,2 milioni di cause pendenti. Per richieste di pagamento fino a 50mila euro e in caso di risarcimento danni da incidente stradale, prima di rivolgersi al giudice sara` obbligatorio tentare di ricomporre la controversia con la mediazione di un avvocato La negoziazione assistita varra` anche per separazioni e divorzi, purche´ non ci siano di mezzo figli minori ne´ figli maggiorenni portatori di handicap. Una rivoluzione. Al momento offuscata dalla "querelle" sulle ferie dei magistrati.



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