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28 aprile 2021

Il concorso in magistratura in tempi di pandemia


giustizia

Il DL n. 44 del 31 marzo 2021 ha previsto all’art. 11 le misure urgenti per lo svolgimento delle prove scritte del concorso per magistrato ordinario, in deroga alle disposizioni vigenti, in considerazione dell’emergenza pandemica in corso.

L’ANM esprime apprezzamento per la scelta di “sbloccare” lo svolgimento delle prove concorsuali, indette con l’ormai lontano DM 29 ottobre 2019, rappresentando la vicinanza ai tanti aspiranti magistrati, molti dei quali già tirocinanti ex art. 73 L. 98/13, che attendono da anni di poter accedere al concorso.

Le gravi scoperture che interessano da tempo l’organico della magistratura, la necessità di intervenire in modo energico sui tempi del processo, le prospettive legate al Recovery Fund, impongono un intervento urgente per la ripresa delle procedure concorsuali di reclutamento.

Sembra, tuttavia, necessario sottolineare alcune criticità che, si auspica, possano essere risolte in sede di conversione.
La riduzione della durata della prova a sole 4 ore, invece delle otto ore ordinariamente previste, in uno col riferimento alla redazione di un elaborato sintetico, rischiano di abbassare significativamente la valenza selettiva delle prove, portando a privilegiare una tecnica di elaborazione nozionistica e poco argomentata, sacrificando la possibilità per il candidato di sviluppare appieno lo schema del proprio lavoro, di dimostrare la propria capacità di ragionamento e di valutazione critica degli istituti.

La finalità di ridurre l’esposizione al rischio di contagio non appare incompatibile con la previsione di tre prove scritte, sicché la previsione del sorteggio potrebbe costituire al più un’opzione residuale da valutarsi quale extrema ratio in relazione all’evolversi dell’emergenza pandemica.

L’esigenza di ridurre l’esposizione a rischio ben potrebbe essere garantita con la previsione di forme di partecipazione in più località, oltre che di un tampone da eseguirsi nelle 48 ore precedenti, anziché della dichiarazione sostitutiva prevista.

L’ANM auspica che il legislatore, in sede di conversione, tenga conto dei rilievi suesposti, nell'ottica di assicurare il giusto contemperamento tra la necessità di ridurre i rischi legati alla diffusione del coronavirus e l'esigenza che il concorso in magistratura garantisca una seria ed approfondita selezione dei candidati.


 


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