L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

18 luglio 2022

"Lotta a mafie unisca tutti i giudici"

Il segretario generale Salvatore Casciaro sul Quotidiano di Sicilia: “Il ricordo delle stragi come momento di responsabilità per individuare rimedi più efficaci nella lotta alla criminalità organizzata”


Salvatore Casciaro.jpeg

di Francesco Sanfilippo 

"Tutti noi siamo d'accordo nel ritenere la testimonianza antimafia uno degli obiettivi principali dell'Associazione  nazionale  magistrati. La lotta alle mafie deve essere patrimonio di tutta la magistratura, di quella requirente come di quella giudicante, delle grandi e piccole procure. La lotta alle mafie deve essere una lotta che deve unire tutti i  magistrati, sia in quiescenza sia nuovi". Con queste parole, il Presidente della commissione Anm "Criminalità organizzata" e procuratore aggiunto al tribunale di Napoli, Pierpaolo Filippelli, ha sintetizzato le ragioni dell'incontro dell'Associazione  nazionale magistrati che si è tenuto al Palazzo di Giustizia di Palermo. L'occasione è stata data dal trentennale delle stragi in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino e delle rispettive scorte per fare il punto della lotta alla criminalità organizzata. La commissione sta affrontando il problema delle infiltrazioni delle mafie nel mondo delle imprese "che è un tema molto delicato dove dovrebbero essere investite più risorse di carattere investigativo", ha precisato Filippelli.

Il presidente dell'Associazione nazionale  magistrati, Giuseppe Santalucia, ha fatto il punto dei lavori del comitato direttivo centrale. Tra i temi emersi dal dibattito, ha ricordato Santalucia, "le misure patrimoniali, la creazione di tribunali distrettuali, la revisione della geografia giudiziaria, con l'eliminazione dei piccoli tribunali per il raggiungimento di obiettivi di economia e di concentrazione delle risorse". Poi il problema della "carenza di organici in territori di mafia, su cui bisogna vedere se è è possibile una mappatura - ha spiegato - per capire quali sono i territori da privilegiare, e poi poterne parlare con il ministro a ragion veduta". Sono questi dunque "i punti programmatici per focalizzare gli impegni dell'Associazione da qui ai prossimi mesi, considerando che a ottobre c'è il congresso. È una scaletta, non abbiamo concluso, spero che i colleghi intervenuti e tanti altri siano disponibili a un tavolo di lavoro permanente con chi lavora al contrasto alle mafie", ha concluso Santalucia. Il Pnrr si presenta come una possibile fonte di arricchimento che desta le preoccupazioni delle forze di polizia e della giustizia, tenuto conto che le riforme di quest`ultima sono delle condizioni essenziali per ottenere quei fondi.

Anche la Giustizia è interessata da questi fondi e la discussione su come impiegarli al meglio è, tuttora, in corso. Compito non facile, poiché la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno innescato una crisi socio-economica i cui effetti negativi non tardano a mostrarsi fin da ora. Perciò, la criminalità organizzata può ritrovare ampi spazi d`azione, nonostante le notevoli sconfitte sul campo riportate in questi anni che hanno indebolito alcune organizzazioni come la mafia.

Il segretario  nazionale dell'Anm, Salvatore Casciaro, ha dichiarato: "È un comitato direttivo centrale che abbiamo deciso di fare qui a Palermo per un intento specifico, non soltanto per ragioni commemorative. Il ricordo è importante, perché significa richiamare situazioni, contesti o eventi tragici della vita della Repubblica, ma non un ricordo fine a se stesso. Vuole essere, senz'altro, un momento di riflessione per comprendere un percorso, ma anche un momento di responsabilità per individuare i rimedi più efficaci che possono essere messi in campo con il concorso di tutti per la lotta alla criminalità organizzata che affligge non soltanto la Sicilia ma anche altri territori della Penisola".Un problema più pericoloso riportato, non a caso, si sta verificando tra i giovani.

Il Presidente Filippelli rileva come "guardiamo con grande preoccupazione al fatto che c'è un numero crescente di giovani arruolati dalle mafie in molte realtà. Guardiamo con preoccupazione alle bande giovanili che copiano le strutture delle organizzazioni criminali. Assistiamo a terze/quarte generazioni di criminali". Anche il tema dei beni confiscati ha un`importanza crescente, poiché si presenta il problema di beni abbandonati all'incuria che non sono più utilizzabili se non dopo ristrutturazioni onerose a carico dei destinatari.

Il Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, invece, ha posto l'accento sulla necessità da parte della Giustizia di sviluppare il tema dei diritti umani che presentano criticità come dimostra la pronuncia della Cassazione sul caso Regeni avvenuta in questi giorni. I giovani, quindi, diventano centrali, e su di loro occorre investire con il preciso intento di trasformarli in buoni cittadini perché la mafia, si sa, si combatte soprattutto sul fronte della cultura, non soltanto con la repressione.



stampa
Stampa

ANM risponde

Le domande e le curiosità sul funzionamento e gli scopi dell'ANM

Poni la tua domanda


Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su notizie ed eventi dell'Associazione Nazionale Magistrati