L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

18 dicembre 2022

Santalucia: "Queste riforme sono pericolose per tutti. A rischio la libertà dei pm"

Intervista al presidente dell'Anm


Giuseppe Santalucia

di Liana Milella, La Repubblica


Le riforme di Nordio? «Uno scenario che dovrebbe allarmare tutti i cittadini». Ecco l'altolà del presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Senza se e senza ma, un netto no alle sue riforme costituzionali.


Da una ministra come Cartabia che limitava gli annunci a un Guardasigilli che parla molto ma finora ha firmato solo il decreto Rave e cacciato un vostro collega garantista come Carlo Renoldi. Bilancio magro a 45 giorni dalla nomina?


«Dal ministro ci attendiamo fortemente interventi di sostegno alla magistratura in un momento di grande difficoltà organizzativa e soprattutto proprio mentre si devono raggiungere obiettivi molto ambiziosi di riduzione dei tempi dei processi. Quanto al Rave abbiamo criticato la vaghezza della norma che rischiava di avere applicazioni eccessive, e anche grazie alle nostre critiche i più gravi profili dannosi sono venuti meno».


Nordio ripete ogni giorno che "non è blasfemo" cambiare la Costituzione. Per lei lo è?


Per me lo è sicuramente se si peggiora la Carta. Le proposte prospettate finora farebbero fare passi indietro al rapporto tra i poteri dello Stato sul piano dell'equilibrio».


Il potere politico schiaccerebbe quello giudiziario?


«Sarebbe inevitabile attrarre il pm e l'azione penale nella sfera di controllo della politica. E in questo francamente non vedo proprio nulla di liberale».


In che senso usa quest'aggettivo?


«Un sistema liberale deve poter contare sulla netta separazione tra politica e giurisdizione. La Carta costituzionale è storicamente il frutto della preoccupazione che si ebbe all`indomani dell`esperienza autoritaria del fascismo. E in questo senso quell`impianto costituzionale è autenticamente liberale, e non vedo ragioni di cambiarlo».


Nordio vuole cambiarlo "a partire dai pm". Che danno ne verrebbe per voi e per la stessa Costituzione?


«Per i magistrati non ne verrebbe alcun danno, ma ne verrebbero sicuramente per la qualità della nostra democrazia. Nel senso che quanto sostiene il ministro, e cioè che le riforme non si risolverebbero in una dipendenza del pm dal potere politico, non ci persuade per nulla, e temiamo fondatamente che si porrebbero le premesse per il controllo politico sull`azione penale».


Questo vuole tutto il centrodestra e probabilmente anche i cittadini che li hanno votati.


«Il dovere dell`Anm è quello di insistere con argomenti e buone ragioni in difesa dell`architettura costituzionale della giustizia. Noi non diciamo no, e siamo aperti, come abbiamo dimostrato, alle riforme, ovviamente non rinunciando a interventi critici, ma va salvaguardata la cornice costituzionale. Senza pensare a comparazioni con sistemi di altri Paesi. Ognuno ha la sua storia, la sua cultura politica. I trapianti di modelli processuali e ordinamentali possono rivelarsi molto pericolosi ».


Pm separati dai giudici e discrezionalità dell`azione penale. Questo vuole il centrodestra.


«È uno scenario che dovrebbe allarmare tutti i cittadini».


Le intercettazioni, dice Nordio citando Bruxelles,"sono un mezzo di prova, ma non la prova". E allora perché, nell`indagine per la morte di Falcone, quell`intercettazione che diceva "unni ci ficimu l`attentatuni..." ha rappresentato una prova?


«Quella di Nordio è una ovvietà per i giuristi, ma rischia di essere assai poco chiara e fuorviante per il grande pubblico. Il materiale raccolto con le intercettazioni ovviamente va riscontrato, come del resto si fa per qualsiasi altra prova. Ciò non toglie che le intercettazioni siano uno strumento importante al pari di altri, ma che in alcuni settori criminali e corruttivi possono rivelarsi indispensabili».


Quindi ridurre le intercettazioni significa fare un danno alle indagini?


«Parlare di ridimensionamento delle intercettazioni in un momento in cui i controlli di legalità - penso ai finanziamento del Pnrr e al rischio di infiltrazioni criminali - dovrebbero essere potenziati per noi è del tutto incomprensibile».


Come giudica il proliferare di commissioni d`inchiesta e anche l`indagine conoscitiva sulle intercettazioni di Bongiorno?


«Credo che rivelino una forte diffidenza, ingiusta e immeritata, verso il potere giudiziario. Ma noi non abbiamo nulla da nascondere».


Per gennaio s`annunciano l`azzeramento di fatto dell`abuso d`ufficio e del traffico d`influenze e in parte anche della legge Severino. Notizie cattive?


«Direi proprio di sì, perché l`abuso d`ufficio è già stato riformato nel 2020 e non vedo come possa essere ancora un problema. Eliminarlo sarebbe un errore. Il traffico d`influenze è stato inserito nel nostro sistema nel rispetto di una convezione internazionale per contrastare la corruzione. La Severino è una delle poche leggi di prevenzione della corruzione che non si può pensare di contrastare solo con procure e tribunali».


 


stampa
Stampa

ANM risponde

Le domande e le curiosità sul funzionamento e gli scopi dell'ANM

Poni la tua domanda


Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su notizie ed eventi dell'Associazione Nazionale Magistrati