9 febbraio 2023
60° Anniversario dell’entrata delle donne in magistratura
Il comunicato della Gec
Il 9 febbraio del 1963 veniva approvata la legge n. 66 che all’articolo 1 recita: “La donna può accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera, salvi i requisiti stabiliti dalla legge”.
Solo quindici anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione verrà bandito il primo concorso in magistratura aperto alle donne.
Era il 3 maggio del 1963 e furono otto le donne risultate vincitrici.
Durante i lavori dell’assemblea costituente, nel 1946, il dibattito sulla parità di accesso alla magistratura per uomini e donne era stato infuocato: “Con tutto il rispetto per la capacità intellettiva della donna - affermava l’onorevole Molè - ho l’impressione che essa non sia indicata per la difficile arte del giudicare. Questa richiede grande equilibrio e alle volte l’equilibrio difetta per ragioni anche fisiologiche”.
A tutte le donne che, dall’assemblea costituente alle aule parlamentari, nelle aule di giustizia e nelle istituzioni, si batterono affinchè l’articolo 3 della Costituzione non restasse lettera morta ma garantisse pari dignità sociale e uguaglianza di fronte alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, e a quelle colleghe che furono pioniere nel cambiare e modernizzare sia il diritto che la giurisdizione, va oggi tutta la gratitudine dell’ANM.
Nella consapevolezza che, anche sessant’anni dopo la caduta di ogni divieto all’accesso delle donne in magistratura, diritti e principi costituzionali vanno tutelati e riaffermati ogni giorno.