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27 marzo 2024

"Dal governo un’ingerenza. È un atto arbitrario giudicare la personalità"

Il presidente Santalucia al Corriere della Sera


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di Virginia Piccolillo 

«Un candidato che supera una prova scritta difficilissima e sta per coronare il sogno di una vita, magari con ottimi voti, può essere bocciato per qualche domandina di un professore di psicologia? Ma se non è pazzo così ce lo facciamo diventare». È durissimo il presidente Anm, Giuseppe Santalucia, sui test psicoattitudinali approvati.

Perché?
«Prima di tutto perché il governo esorbita dai suoi poteri, dando a un decreto del ministro il potere di stabilire i contenuti della prova». Ma il concorso non fa parte dell’ordinamento giudiziario da modificare in attuazione della riforma Cartabia? «Sì, ma quella legge parlava del concorso, non dettava criteri che contenessero le parole “test psicoattitudinali”. Stavolta invochiamo noi la separazione dei poteri».

Le commissioni parlamentari non hanno dato indicazione, come dice il ministro?
«Sì, ma il Parlamento è stato aggirato».

Aggirato?
«Le commissioni non sono il Parlamento. Ma si è approfittato di un’osservazione delle commissioni Giustizia per introdurre una norma ancora un po’ vaga».

Perché dice vaga?
«Perché si sa chi conduce la prova ma non si sa bene in cosa consisterà».

Non basta dire il test psicoattitudinale «Minnesota»?
«Ho visto questi test. Si basano soprattutto su capacità di logica e padronanza del linguaggio. Ma per superare tre prove scritte e la prova orale i candidati al concorso ne danno già grande prova. Altro che le domandine».

Quindi qual è il timore?
«Che si voglia introdurre la valutazione della personalità che è arbitraria».

Una valutazione sull’equilibrio dei futuri giudici o pm non serve?
«Già c’è. Si fa intendere che noi siamo fuori controllo, ma non è così. Nei 18 mesi di tirocinio il vincitore di concorso viene attentamente valutato. Controlli sull’equilibrio e dispense per infermità mentale ci sono sempre state».

E allora?
«Al netto delle patologie, il controllo sulla personalità diventa arbitrario».

Il ministro parla di piccole manie che possono essere corrette.
«Allora parla di altro. Le manie o sono irrilevanti o spia di patologie. Manca la chiarezza».

Non è una garanzia che il Csm determini le modalità?
«Non ha competenze di questo tipo, è composto da giuristi non psichiatri. Viene utilizzato po’ come foglia di fico».

Cosa intende?
«Unica garanzia di trasparenza è una legge chiara e dettagliata. Credo che i magistrati meritino rispetto».

In cosa vi sembra irrispettoso questo provvedimento?
«L’ordinamento giudiziario è una materia prossima alla Costituzione e la legge che lo regola deve essere ponderata. Questa superficialità dà l’idea che qualcosa non va».

I test li fa già la polizia giudiziaria perché non chi la guida?
«Giro la domanda: perché tanti altri invece non li fanno?»

Il concorso si potrà ripetere una volta in più.
«Ciò non accelera, ingolfa».



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