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18 dicembre 2024

"Dal governo atti intimidatori"

Il segretario Casciaro sul Fatto Quotidiano


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di Valeria Pacelli

Questo governo si concentra più sulla dimensione del potere che su quella del servizio", ossia su cosa servirebbe davvero al sistema giustizia. "E quindi più risorse, più magistrati: elementi fondamentali per velocizzare i processi". Salvatore Casciaro è giudice di Cassazione e segretario generale dell'Anm, l'Associazione nazionale magistrati che nell'assemblea straordinaria di qualche giorno fa ha varato una serie di iniziative, compreso lo sciopero, contro la riforma della separazione delle carriere.

Dottor Casciaro, nel corso dell'assemblea dell'Anm, Marta Zavatta, una delle magistrate più giovani d'Italia, ha detto: "Ci fanno crescere con la paura del disciplinare". È così?
“Aggredire i magistrati per provvedimenti non graditi, creare clamore intorno a una sentenza, parlare di forme di non allineamento rispetto all'interesse nazionale: sono dichiarazioni che hanno valenza intimidatoria verso coloro che, in seguito, dovranno decidere vertenze analoghe”.

Anche sotto il profilo dell'informazione molte cose sono cambiate. Le conferenze stampa sono pochissime, i procuratori non vogliono rischiare un disciplinare.
“Ciò dipende da come hanno attuato la direttiva europea sulla presunzione di innocenza. Indubbiamente le misure sono così stringenti da creare situazioni di difficoltà nel racconto della cronaca giudiziaria”.

Cosa vi preoccupa maggiormente?
“Tantissime iniziative sono andate nel senso di una riduzione del controllo sui poteri pubblici. A parte l'abolizione dell'abuso d'ufficio, potremmo citare le misure contro la stampa, ma anche il disegno di legge che limita la possibilità di azione della Corte dei conti. C'è un quadro complessivo di insofferenza verso gli organi di garanzia che desta preoccupazione e in questo quadro si collocano le reazioni veementi verso decisioni sgradite, come è capitato per le mancate convalide dei provvedimenti di trattenimento dei migranti. Anche quelle sono forme di intimidazione: addebitare strumentalmente ai magistrati gli insuccessi delle politiche migratorie, quando in realtà se non funzionano è perché sono state varate disposizioni senza tener conto del quadro normativo”.

L'Anm ha annunciato lo sciopero. Ce n'era stato uno nel 2023 contro la riforma Cartabia.
“Bisogna far comprendere ai cittadini perché la riforma sulla separazione delle carriere cambierà l'assetto tra i poteri e comporterà un ridimensionamento del potere giudiziario. In futuro il Csm, che ne garantisce l'indipendenza verso la politica, verrà trasformato in una sorta di ufficio del personale”.

Come valuta l'operato del ministro Nordio?
“Non spetta a me fare valutazioni, posso solo dire che le iniziative assunte finora non sono state orientate al miglioramento del servizio, che avrebbe bisogno di risorse adeguate, di personale amministrativo e di magistrati. E di una digitalizzazione vera: App, l'applicativo del ministero, continua a non funzionare e se ne annuncia un altro rinvio”.



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