30 novembre 2011
Fatti gravi e inquietanti
I fatti che emergono dagli attid'indagine della dda della procura della Repubblica di Milano neiconfronti anche di magistrati in servizio in uffici giudiziaricalabresi appaiono oggettivamente gravi e suscitano sconcerto eindignazione. Al di là di ogni valutazione sul merito delleaccuse, non si può ignorare l'inquietante rete di relazionitra appartenenti all'ordine giudiziario, pubblici amministratori edesponenti della criminalità organizzata che emerge dalle indagini,con evidente compromissione della funzione giudiziaria edell'immagine della magistratura. L'Associazione nazionalemagistrati chiederà al collegio dei probiviri di valutare con lamassima urgenza la compatibilità dei fatti contestati conl'appartenenza all'associazione.
I fatti che emergono dagli
atti d'indagine della dda della procura della Repubblica di Milano
nei confronti anche di magistrati in servizio in uffici giudiziari
calabresi appaiono oggettivamente gravi e suscitano sconcerto e
indignazione.
Al di là di ogni valutazione sul
merito delle accuse, non si può ignorare l'inquietante rete
di relazioni tra appartenenti all'ordine giudiziario, pubblici
amministratori ed esponenti della criminalità organizzata che
emerge dalle indagini, con evidente compromissione della funzione
giudiziaria e dell'immagine della magistratura.
Ribadiamo ancora una volta che la
magistratura è un corpo sano, capace di trovare al proprio interno
gli strumenti necessari a individuare i comportamenti dei singoli
contrari alla legge. Proprio per questo ha il dovere, come sempre
ha fatto, di accertare con massimo rigore al proprio interno
comportamenti quali quelli qui ipotizzati.
L'Associazione nazionale magistrati
chiederà al collegio dei probiviri di valutare con la massima
urgenza la compatibilità dei fatti contestati con l'appartenenza
all'associazione.