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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

13 marzo 2012

A rischio autonomia magistrati

L'Anm ribadisce la propria fermacontrarietà al contenuto dell'emendamento Pini che, modificando lalegge sulla responsabilità civile, ha l'effetto di minare laterzietà, l'indipendenza e l'autonomia dei magistrati e, quindi, ilprincipio di uguaglianza dei cittadini di fronte allalegge. Il principio "chi sbaglia paga", sempre invocato nellapolemica contro i giudici, non tiene conto del fatto che in Italiaesistono già ben cinque forme di responsabilità: penale, civile,disciplinare, contabile e anche professionale.


L'Associazione nazionale magistrati
ribadisce la propria ferma contrarietà al contenuto
dell'emendamento Pini che, modificando la legge sulla
responsabilità civile, ha l'effetto di minare la terzietà,
l'indipendenza e l'autonomia dei magistrati e, quindi, il principio
di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.



Con tale emendamento si amplia a
dismisura l'area della responsabilità civile dei magistrati,
introducendo l'azione giudiziaria diretta nei loro confronti e
includendo nella sfera della responsabilità civile anche l'attività
interpretativa del giudice.



L'emendamento non è affatto una
conseguenza necessaria delle decisioni della Corte di Giustizia
dell'Unione Europea, che ha sempre fatto esclusivo riferimento alla
responsabilità dello Stato, e si pone invece in assoluto contrasto
con i principi e gli atti delle Istituzioni europee.



Una normativa come quella che viene
proposta non esiste in alcun ordinamento democratico.



Il giudice non può mai essere
chiamato a rispondere direttamente e in via generale per gli atti
compiuti nell'esercizio delle funzioni.



Inoltre, le raccomandazioni della
Carta Europea impongono l'esclusione della responsabilità diretta
del giudice e consentono unicamente un'azione contro lo Stato con
una più o meno limitata possibilità di rivalsa dello Stato nei
confronti dei magistrati.



Il principio "chi sbaglia paga",
sempre invocato nella polemica contro i giudici, non tiene conto
del fatto che in Italia esistono già ben cinque forme di
responsabilità: penale, civile, disciplinare, contabile e anche
professionale.



Per questi motivi l'intera
magistratura associata chiede di fornire il proprio contributo e
prende atto positivamente della manifestata disponibilità
all'audizione davanti alle Commissioni del Senato, auspicando anche
un'interlocuzione con il ministro della Giustizia.



L'Anm segue con la massima
attenzione i lavori parlamentari e rappresenterà in tutte le sedi,
politiche e istituzionali, nel rispetto delle prerogative di
ciascuno, nonché all'opinione pubblica, le ragioni della profonda
contrarietà alla proposta di riforma in discussione.



I rappresentanti eletti nel
Comitato direttivo centrale dell'Anm




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